Bollette alle stelle, la piscina di Ivrea resta chiusa: utenti e associazioni sportive infuriati
IVREA. C’è chi lunedì mattina si è presentato alla segreteria della piscina comunale per iscrivere i suoi due bambini ai corsi di nuoto. D’altronde, sul sito del Comune, fino a qualche giorno fa, c’era scritto chiaro e tondo che la struttura avrebbe riaperto il 12 settembre, con tanto di orari invernali e tariffe invariate rispetto allo scorso anno. «Ci spiace la struttura è chiusa a tempo indeterminato - si è sentita rispondere l’ignara mamma -. Potrebbe riaprire a inizio ottobre, ma al momento non abbiamo certezze».
La notizia, che ha spiazzato gli utenti, è arrivata inaspettata nel primo pomeriggio di lunedì scorso, quando al termine di una riunione in Comune la giunta ha deciso di rinviare la riapertura della piscina, l’unica pubblica in zona, che aveva chiuso per due settimane dalla fine di agosto per lavori di manutenzione. Alla base di questa scelta ci sono i costi energetici che, secondo una prima stima, sarebbero quasi quadruplicati rispetto alla passata stagione.
Utenti infuriati e associazioni sportive spiazzate che ora non sanno bene cosa dire ai propri associati. Le corsie della piscina comunale, infatti, vengono date in gestione a più soggetti che organizzano corsi di vario livello. C’è la Uisp, la Libertas Canavesana, il Nuoto Canavesano, tre società di sub e i ragazzi diversamente abili di Specialmente, oltre a coloro che praticano nuoto libero. Parliamo di circa 100mila utenti all’anno, con una media di 400 persone al giorno durante la stagione invernale. La paura che serpeggia è quella di una chiusura che da temporanea possa diventare definitiva, così come avvenuto già in altri comuni della provincia di Torino.
«Avevamo già fatto stampare manifesti e volantini per pubblicizzare i nostri corsi - spiega Silver Noto della Uisp - convinti che dopo due anni di pandemia avremmo potuto cominciare a lavorare a pieno regime. Così invece non è stato e adesso ci troviamo nella totale incertezza. Quello che però mi stupisce sono i tempi e i modi in cui è stata presa la decisione di non riaprire lunedì scorso. L’aumento dei costi energetici è un problema con cui tutti stiamo facendo i conti da mesi: come è possibile che il Comune abbia deciso di non riaprire solo lunedì quando nei giorni scorsi ha svuotato e riempito con acqua nuova la piscina in previsione della stagione invernale?». «La piscina secondo noi deve essere considerata un servizio primario, come la scuola - aggiunge Noto -. Inoltre, questo non sapere se e quando la struttura riaprirà rischia di mettere in ginocchio le associazioni perché nell’incertezza molte famiglie potrebbero decidere di indirizzare i propri figli verso altre discipline sportive. Il rovescio della medaglia potrebbe essere quello di chiedere alle associazioni canoni più alti, facendo però lievitare i costi per gli utenti».
Beppe Nodari, di Ivrea nuoto, si dice amareggiato. «Comunicare la decisione di non riaprire la piscina il giorno stesso della programmata riapertura è irrispettoso e mette in difficoltà tutti - commenta -. Per non parlare di quegli atleti di livello nazionale, come Spediacci e Linty, che devono nuotare ogni giorno e sono costretti ad andare a Biella».
«Ma possibile che in Comune si siano resi conto dell’aumento di costi energetici solo lunedì scorso? - si chiede una madre -. Tutte le famiglie italiane da mesi stanno facendo i conti con questo problema cercando di far quadrare i loro piccoli bilanci. Qui è mancat ala capacità di programmare. Capisco le difficoltà di trovare nuove risorse, ma la piscina è un servizio fondamentale per i nostri figli. Le scelte impopolari, come questa, vanno comunicate per tempo e in maniera chiara». Tra gli utenti del nuoto libero c’è addirittura chi attraverso il passaparola sta cercando di organizzare una protesta davanti al municipio.
La questione è davvero spinosa. Il Comune si ritrova di fatto con le spese di riscaldamento di tutti i suoi stabili (scuole comprese) raddoppiate rispetto allo scorso anno. Le risorse in più messe a bilancio questa estate non bastano. La piscina comunale risulta essere il servizio più energivoro.
«Sono stati svolti numerosi sopralluoghi e incontri anche con i fornitori energetici del Comune e si stimano fortissimi aumenti sia per la fornitura del riscaldamento sia per l’energia elettrica - spiega il sindaco Stefano Sertoli che ha la delega allo Sport -. A fronte di tali incontri si stanno valutando alcune ottimizzazioni del servizio essendo volontà dell’amministrazione quella di mantenere l’apertura della piscina cercando una soluzione che possa tenere in equilibrio il rapporto tra utilizzo della stessa e contenimento dei costi. Costi che, se non gestiti, potrebbero minare gli equilibri di bilancio attuale e futuro pregiudicando lo svolgimento dei servizi essenziali».
«L’amministrazione si rende conto del disagio che lo slittamento dell’apertura sta provocando - conclude Sertoli - e, pertanto, si impegna ad addivenire a una decisione al massimo entro fine settembre».