Cuorgnè. Striscioni d’auguri agli sposi, il vicesindaco: «Adesso toglieteli»
CUORGNÈ. Se ne vedono ovunque in tutto il Canavese ed è solito che rimangano appesi così a lungo che gli sposi sono già anche tornati dal viaggio di nozze: in occasione della giornata dedicata alla riduzione dell’utilizzo delle buste di plastica, arriva l’appello del vicesindaco di Cuorgnè per la rimozione degli striscioni in cellophane dedicati agli sposi che spesso ornano rotonde, pali e cartelli.
Proprio Vanni Crisapulli, già al lavoro nella precedente amministrazione di Cuorgnè, già in passato si era occupato della questione andando a rimuovere alcuni striscioni che erano rimasti a lungo appesi lungo le vie e le strade della città.
«È indubbiamente un modo simpatico e goliardico per festeggiare gli amici che si sposano, ma stiamo vivendo un periodo difficile per l’ambiente - commenta il vicesindaco. - Sarebbe una buona cosa se, dopo le nozze, anche non subito, ma qualche giorno dopo, chi ha appeso gli striscioni con tanta premura si prendesse anche il disturbo di toglierli e fare la raccolta differenziata per lo smaltimento della plastica. Non è la prima volta che torno su questo argomento, perché qualche anno fa avevo anche fatto un post sui social per invitare gli amici di una coppia a eliminare gli striscioni ormai vecchi e le immagini che campeggiavano sui volantini dei pali della luce. Ero andato personalmente a rimuoverli quando avevo visto che le raccomandazioni non erano servite».
Secondo Crisapulli gli stessi sposi sarebbero grati agli amici per la pulizia nei giorni successivi al matrimonio: «È il momento di sensibilizzare il più possibile al rispetto dell’ambiente e all’eliminazione della plastica. Questi striscioni in cellophane, se non vengono eliminati, rischiano di disperdersi nell’ambiente. Ritengo che anche gli sposi sarebbero contenti se gli amici dimostrassero rispetto e senso civico».
A Rivarolo, invece, sono stati i residenti a incitare alla rimozione, attraverso un post sui social, delle scritte che campeggiavano su plastica in corso Vittorio Veneto. «La mia intenzione non era quella di fare polemica - assicura F.B., il rivarolese che ha esposto la problematica -, ma ritenevo giusto ricordare che ciò che non serve più deve poi essere rimosso».
Striscioni, cartelli e volantini possono anche essere motivo di una multa da parte della polizia municipale, che potrebbe decidere di applicare gli estremi della contravvenzione per affissione abusiva. La sanzione amministrativa pecuniaria può variare tra 51 e 309 euro, con picchi di 500 euro nel caso in cui si violino regolamenti comunali e provinciali, mentre il codice della strada prevede sanzioni tra 400 e 1.600 euro. In alcuni casi in Canavese, tra Rivarolo e Cuorgnè, a essere multati sono stati gli sposi, più facilmente riconoscibili dalle immagini o dalle scritte con i loro nomi rispetto agli autori delle simpatiche goliardate.