In Veneto un’azienda ha introdotto il congedo mestruale: un giorno al mese a casa pagato
Il benessere delle dipendenti passa anche dalla possibilità di potersi assentare quando i dolori per il ciclo mestruale sono così forti da impedire alla donna di poter affrontare serenamente la quotidianità e, quindi, anche le ore di lavoro. E mai come in questo caso, la lungimiranza di due imprenditori è arrivata prima della politica. La rivoluzione alla Ormesani di Quarto d’Altino si chiama congedo mestruale. La casa di spedizioni, attiva anche nei comparti delle operazioni doganali e delle consulenze in materia, è tra le prime in Italia a istituire il congedo mestruale: un giorno al mese di assenza retribuita dall’azienda al 100% per le dipendenti che soffrono di ciclo doloroso.
Una formula basata sull’assoluta fiducia della proprietà nei confronti delle lavoratrici: per usufruire del giorno a casa, infatti, non servirà presentare il classico certificato medico, né alcuna altra giustificazione. Né tanto meno sarà necessario che l’assenza sia autorizzata dal responsabile. Il tutto nell’ottica di proteggere la privacy delle lavoratrici.
«Prima di istituire il congedo mestruale, abbiamo fatto un sondaggio interno tra le dipendenti», spiega Martino Ormesani, amministratore delegato della società con il fratello Andrea, «Visto il grado di gradimento rilevato, abbiamo deciso di procedere. Le lavoratrici hanno ben accolto questa novità». A ispirare i vertici della Ormesani è stata la milanese Traininpink, società di fitness on line che da maggio ha concesso alle sue trainer un giorno al mese di assenza retribuita per dismenorrea.
In Italia di ciclo doloroso - che può provocare, oltre a dolori al basso ventre, anche nausea, mal di testa, stanchezza ed altri svariati sintomi che variano da persona a persona - soffre il 60-80% delle donne, ma un 15% lo subisce in modo grave, specie se accompagnato da endometriosi oppure ovaio policistico che moltiplicano i dolori. Nel 2017 un gruppo di parlamentari aveva avviato l’iter per un disegno di legge che venisse incontro alle lavoratrici con ciclo doloroso. Ma il tutto si era arenato nei labirinti della politica, diversamente dalla Spagna dove invece in primavera è stato approvato un disegno di legge apripista a livello europeo che prevede tre giorni al mese di congedo mestruale. Norma che però non è ancora stata adottata in via definitiva, anche se la strada pare segnata.
Alla Ormesani sono stati anticipati i tempi: non solo un giorno al mese di assenza retribuito garantito alla cinquantina di dipendenti (oltre il 50% degli assunti, metà delle quali impegnate in ruoli di responsabilità), ma anche assorbenti igienici distribuiti gratuitamente nei bagni dell’head quarter di Quarto d’Altino e nelle filiali di Roma (suddivisa tra Fiumicino e Civitavecchia) e Milano, oltre che nelle altre sedi delle società del gruppo. La nuova opportunità per le lavoratrici è entrata in vigore da un mese tra la soddisfazione delle dirette interessate, ma anche dei vertici aziendali. «Vogliamo essere di esempio per altre aziende italiane», spiegano dalla società che ha anche avviato una campagna su Linkedin che si intitola “Ormesani crede nelle donne” e che sta incassando molti riscontri positivi, anche a livello internazionale. «Se non lo fa lo Stato, perché non lo facciamo noi?»: da questa provocazione, i fratelli Ormesini sono partiti per dare il via alla piccola grande rivoluzione.