Ivrea. Sana Terra trasloca allo Zac: no all’uso di piazza Ottinetti
IVREA. Sana Terra visivamente incompatibile con Mitoraj per una questione di immagine, scenografia e contesto. E l’amministrazione nega l’utilizzo dello spazio: niente piazza Ottinetti per la fiera dell'economia solidale che Ivrea celebra ogni due anni ormai da venti, in calendario nella sua edizione numero 10 l’1 e 2 ottobre prossimo.
Al netto degli eventi che precedono e seguono la due giorni di fiera vera e propria, Sana Terra si terrà non a caso allo Zac!, spazi esterni e interni. Questo implica un numero di partecipanti dimezzato rispetto al 2020, attorno ai 30-35. E per partecipanti si intendono produttori a chilometri zero, artigiani, esperti in bioedilizia e mobilità sostenibile. «Un po’ dispiace, sì, ma nessuno vuole fare polemica – dice Patrizia Dal Santo dello Zac! –. Concentriamoci piuttosto sui contenuti e su quella che sarà una grande e bella fiera dell’economia solidale, piena di spunti di riflessione e momenti interessanti. Poi, per carità, sul fatto che piazza Ottinetti potesse essere più o meno adatta a ospitare Sana Terra, su questo, ognuno ha la propria opinione».
Il programma dell’edizione 10, nutritissimo, ruota attorno al tema dei temi: energia e cambiamenti climatici. Legambiente circolo Dora Baltea, Ecoredia e lo Zac!, gli organizzatori, ci lavorano da un anno. In previsione dei laboratori e delle tavole rotonde che scandiranno i vari momenti hanno persino messo a punto un modello dei consumi energetici di una famiglia tipo con i ricercatori del Politecnico di Milano, allo scopo di creare consapevolezza promuovendo comportamenti virtuosi e praticabili nella vita di tutti i giorni; mentre per la parte relativa al cibo si andranno a proporre menù e piatti a bassa impronta carbonica semplicissimi da replicare a casa. Altro pilastro di Sana Terra, quello del cibo, con la collaborazione di sette tra ristoranti e cascine del territorio. Ora, a programma praticamente pronto, il fatto di aver dovuto rinunciare a piazza Ottinetti un po’ di amaro in bocca lo lascia. Nessuno lo dice apertamente, viene pensare che solo domenica scorsa, per il raduno degli alpini, la messa del vescovo è stata celebrata proprio in piazza Ottinetti. Vero è che il Comune aveva proposto come alternative piazza Freguglia e il Rondolino, scartate poi dagli organizzatori perché avrebbero fatto lievitare i costi, imponendo un nuovo piano sicurezza e una pianificazione ex novo della parte logistica e allacciamenti. Numerosi gli incontri tra gli organizzatori e l’assessore Costanza Casali, fino alle decisione di optare per il Movicentro.
«In effetti noi una soluzione alternativa l’avevamo proposta – nota Casali –. Abbiamo detto no a piazza Ottinetti per una questione di contestualizzazione. L’atelier Mitoraj, che aveva negato la disponibilità a Matera, ci aveva chiesto che le opere non si trovassero a fare da scenario a eventi assimilabili a mercati o mercatini».