Il finanziere che salvò due ragazze a Trieste: dopo 50 anni vuole rivederle
GRADISCA «Sogno che ci si possa rivedere tutti assieme ancora una volta. E raccontarci come sono andate le nostre vite, perché il destino ha voluto che ci salvassimo dopo una bruttissima avventura».
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Francesco Villan, per tutti Franco, ha 74 anni ed è un finanziere in congedo residente a Gradisca d’Isonzo. Chiede ospitalità al giornale per un appello. Spera di incontrare Fabiola e Alessandra, le due ragazzine di neanche 12 anni– oggi ultrasessantenni – che mezzo secolo fa salvò da morte certa a Trieste, dopo che precipitarono in una cisterna di nafta. Il fatto, che assurse agli onori delle cronache locali e nazionali, avvenne il 30 settembre del 1972 nell’allora stabilimento per la rigenerazione di olii esausti della raffineria Vincor di San Sabba, nel rione di Valmaura. «Sarebbe bello rivederci fra due settimane, in occasione del cinquantennale di quell’episodio – è l’auspicio di Franco Villan –. La vita è troppo breve per non provarci, mi farebbe tanto piacere riabbracciarle, ritrovarle in salute e ricordare assieme quei momenti».
Con una delle due donne, in realtà, Villan in questi anni ha mantenuto i contatti: si tratta di Fabiola Galliussi, oggi residente a Muggia. Ma di Alessandra Bergamo sembrano invece essersi perse del tutto le tracce, tanto che la stessa Fabiola – le due ragazzine all’epoca erano molto amiche – l’ha ormai persa di vista. Il fatto che lega per sempre la “fiamma gialla” Villan alle due triestine avvenne in un caldo pomeriggio di fine estate. Nel piazzale della fabbrica in quel momento deserta, Alessandra e Fabiola – quest’ultima figlia del custode dello stabilimento – giocano spensierate, ignare del pericolo costituito da una cisterna contenente nafta ad alta percentuale di zolfo, coperta con fogli di faesite appoggiati su delle travi. Le due ragazzine vi sono montate sopra, ma il cartone ha ceduto sotto il loro peso, facendole cadere nella nafta. Villan, all’epoca 25enne ed in forza alla 2^ Compagnia della Gdf di Trieste, è l’incaricato alla sorveglianza. Udite le grida di aiuto delle due giovanissime lancia prontamente l’allarme si butta, mentre Alessandra e Fabiola istintivamente sono aggrappate alle travi che passano sopra. Il gradiscano mette in salvo Fabiola non senza il timore di non farcela, prima di accusare un malore per le esalazioni.
Ma fortunatamente i soccorritori, nel frattempo accorsi sul posto in quanto allertati dai familiari della Galliussi grazie all’allarme lanciato dal finanziere, riescono a recuperare anche Alessandra. «Ancora oggi non ricordo quanto è durato il tutto. Forse una quindicina di minuti, forse di più. Sono stati gli istanti più lunghi della mia vita ma ricordo il sollievo quando appresi che stavano tutte bene».
Villan e le due ragazze triestine vennero dimessi dopo qualche giorno di ospedale per intossicazione polmonare. Il salvataggio valse al finanziere un attestato di benemerenza al valore civile per la prontezza, il coraggio e la generosità dimostrate, «allo stremo delle proprie forze e mettendo a repentaglio la propria vita». Ma la medaglia più bella sarebbe se Fabiola e Alessandra potessero rivedere il proprio salvatore. «Per me, a 74 anni, sarebbe un regalo incredibile» conclude commosso l’ex finanziere gradiscano.