Esodi, guerre e distruzioni a Pordenonelegge. Le voci dall’Ucraina da Nikitin a Salzmann
trieste È difficile parlare di guerra e di arte. Ma forse nulla come la letteratura registra i cambiamenti, le tensioni, la sofferenza. Dopo l’inizio della guerra nel Donbas nel 2014, la letteratura ucraina si è trovata a riflettere sui temi dell’identità proprio attraverso la guerra in corso, anche se solo quando il conflitto è diventato una questione mondiale è iniziata la curiosità dell’Occidente, non solo sul fronte geo-politico, ma anche su quello letterario. Si scopre quindi l’importanza di una scrittura che sta trasformando le proprie voci in breve tempo, se pensiamo ai cambiamenti nell’arco degli ultimi trent’anni.
Non che non vi sia stata presenza di autori tradotti in italiano, ma soprattutto al maschile. Il merito di Pordenonelegge, che dedica un energico focus all’Ucraina, è quello di portare al festival soprattutto voci femminili, a testimonianza di una identità spezzata, ricomposta e nuovamente frantumata.
È il caso di Sasha Marianna Salzmann, al festival venerdì (Auditorium Istituto Vendramini, alle 19) introdotta dalla scrittrice Federica Manzon. Dopo il romanzo “Fuori di sé” (finalista al Premio Strega Europeo 2019), l’autrice ucraina pubblica sempre per Marsilio: “Nell’uomo tutto deve essere bello”, sempre vocato ai temi di un’identità straziata. Ci narra di quattro esistenze, quattro donne prima e dopo la fine dell’Unione Sovietica. Il confronto generazionale è inevitabile, soprattutto per le più giovani che, nate in una nuova terra, rifiutano il proprio passato alla ricerca di una nuova identità. Tuttavia non basta aver lasciato il proprio paese per buttarselo alle spalle. Salzmann racconta dei rivolgimenti che hanno contraddistinto gli anni dalla Perestrojka fino a oggi. Racconta quell’intreccio generazionale che tenta di trovare un compromesso tra passato e futuro.
Sempre al femminile l’incontro con la poesia. L’antologica “Poeti d’Ucraina” (Mondadori), sarà rappresentata dalle due poetesse Iya Kiva e Halyna Kruk (domenica, Palazzo Montreale Mantica, alle 17), introdotte dai curatori dell’opera Alessandro Achilli e Yaryna Grusha Possamai.
Per la prima volta in Italia viene pubblicato un volume di poesia ucraina contemporanea: da Vasyl’ Stus, una delle voci più originali della lirica europea del tardo modernismo, alla nuova generazione di poeti che sperimentavano la realtà di un’Ucraina indipendente, fino alla guerra presente.
Il volume è diviso in sei sezioni che coprono l’arco di sessant’anni: «Si comincia con Vasyl’ Stus, con il quale la poesia ucraina rinasce dopo i decenni bui dello stalinismo – dicono i curatori Achilli e Possamai – per poi passare a qualche assaggio della poesia alternativa dell’età tardo-sovietica alla complessa cultura degli anni Ottanta, la ricostruzione dei due decenni a cavallo del secolo e del millennio fino alla svolta del 2014, per concludere con la produzione poetica ispirata dall’allargamento della guerra a tutto il paese dopo il 24 febbraio 2022».
Il panorama testuale è quindi ampio, dagli anni Sessanta al maggio 2022. Sarà invece Aleksej Nikitin, uno dei maggiori scrittori ucraini, il protagonista dell’incontro “La guerra in Ucraina, tra passato e presente” (sabato, Ridotto Teatro Verdi, alle 19).
Autore ucraino di lingua russa, Nikitin, autorizzato dal governo Zelensky di lasciare Kiev, sarà in dialogo con Laura Pagliara, traduttrice dell’ultimo “Victory Park” (Voland), che ha meritato il Premio Russkaja ed è entrato nella short-list del Premio National Besteller quando era ancora in forma di manoscritto.
Infine sarà affidata a Lorenzo Cremonesi, inviato del Corriere della Sera, l’analisi e la testimonianza dei fronti armati più difficili, compreso quello ucraino appunto (domenica, Parco Galvani, alle 17). Intervistato da Elena Testi, il giornalista presenterà “Guerra infinita. Quarant’anni di conflitti rimossi dal Medio Oriente all’Ucraina” (Solferino), dai racconti del nonno sulle trincee del Carso fino ai bombardamenti di Kiev. Storie di esodi, morte e distruzione per capire meglio il passato recente, il mondo di oggi e forse quello di domani. Nel frattempo oggi tra gli appuntamenti più attesi quello con Toni Capuozzo, Enrico Galiano, Alessandro Benetton e l’esordio letterario di Lino Guanciale.