Caro bollette, come funzionerà il taglio del 5% ai consumi? Cosa cambia per le famiglie? Tutte le risposte
«Ridurre la domande di elettricità negli orari di picco farà calare i prezzi», ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, nel suo discorso sullo Stato dell’Unione. Il pacchetto discusso ieri per far fronte all'emergenza del gas prevede l’obbligo di taglio dei consumi elettrici del 5% durante le ore di picco giornaliere, e una riduzione della domanda complessiva del 10% (almeno fino a marzo 2023). L’approvazione definitiva della misura è attesa per il 30 settembre, quando si riunirà il Consiglio straordinario dei ministri dell’Energia, nel cui beneplacito spera Von der Leyen. Ma come funzionerà?
Intanto una premessa: le misure proposte verranno applicate solo dopo esser state recepite dagli Stati membri. Per l’Italia, infatti, è molto probabile che ad occuparsene sarà il governo eletto il 25 settembre, che avrà la responsabilità di scegliere come attuare il taglio obbligatorio del 5% e quali fasce orarie di picco selezionare. Secondo i dati raccolti e pubblicati da Terna – Transmission System Operator (TSO) titolare del servizio di dispacciamento nel sistema elettrico nazionale – nella giornata del 14 settembre i picchi di consumo più alti si sono toccati tra le 9 e le 12 e tra le 15 e le 17. Fare una previsione per i mesi futuri, però, non è facile, perché le fasce orarie interessate potrebbero modificarsi al cambiare della stagione, quando le esigenze di luce e di riscaldamento sono diverse.
Da un punto di vista pratico, il taglio ai consumi elettrici avverrà tramite la gestione da remoto dei contatori smart. «È fattibile, richiede una gestione intelligente degli elettrodomestici ed è facilitata dal fatto che quasi tutte le case hanno un contatore digitale, mentre in altri Paesi europei è molto più complesso», ha dichiarato il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani. «Vorrei far notare che i cittadini in larga misura già lo fanno. Avere un criterio unico per tutta l'Europa è un ottimo indicatore perché ci mette tutti alla pari: per alcuni Paesi sarà più difficile, non per noi. L'Italia rispetto ad altri Paesi è più avanti con la digitalizzazione dei sistemi di misura remota in casa, dei contatori, questo ci pone in una posizione di vantaggio rispetto alla maggior parte degli Stati membri europei. Credo che gran parte delle famiglie abbiano contatori digitali», ha aggiunto.
A cambiare dovranno essere i software utilizzati dalle società di distribuzione dell’energia elettrica. Fino ad ora è stato possibile ridurre la potenza da remoto per singoli contatori, su richiesta dei clienti o dei distributori. Da questo inverno, invece, si dovrà trovare un modo per mettere a punto un intervento massivo di depotenziamento. Se ora il contatore scatta al raggiungimento di 3,3 kilowatt – con un margine di flessibilità del 10% permesso dai contratti – il taglio obbligatorio del 5% ridurrà la potenza del contatore di 0,15 kilowatt. Un cambiamento quasi impercettibile, ma che costringerà a non utilizzare nello stesso momento elettrodomestici energivori, come il forno, la lavatrice, la lavastoviglie e il phon.
Secondo le recenti rilevazioni Ipsos per Confesercenti, l'86% delle famiglie ha già preso misure per contenere i consumi di energia elettrica e gas: innanzitutto, tra loro il 71% ha ridotto l'utilizzo di elettrodomestici e di altri dispositivi energivori; il 37% ha cambiato le abitudini alimentari; il 22% ha comprato elettrodomestici e dispositivi più efficienti; il 20% ha cambiato il fornitore di luce e gas o comunque si è informato per farlo. Soluzioni per ora momentanee, a cui è probabile si aggiunga – se la proposta dovesse passare alla fine del mese – il taglio obbligatorio dei consumi previsto dall’Ue.