Accuse di molestie: «Alpini diffamati», via alle querele. Telecamere per l’adunata di Udine
L’Associazione nazionale alpini querela e si dice pronta a tutelarsi in vista dell’Adunata di Udine, potenziando il sistema di videosorveglianza.
Le denunce per diffamazione, depositate nei giorni scorsi, fanno riferimento alle polemiche nate in seguito alle segnalazioni di presunte molestie patite da alcune ragazze a margine dell’Adunata nazionale di Rimini dello scorso maggio.
L’esposto depositato dall’Ana chiama in causa quattro persone - un esponente politico, un giornalista, due altre persone - che nei giorni del bailamme mediatico avrebbero «offeso il corpo e l’associazione, rappresentando tutti gli alpini come ubriaconi e molesti.
E siamo solo all’inizio», ha spiegato il portavoce dell’Ana, Massimo Cortesi.
«Non accettiamo che per eventuali responsabilità di singoli venga infangato un corpo che in oltre cento anni ha dimostrato chiare caratteristiche e valori», ha commentato il presidente nazionale dell’Ana, Sebastiano Favero, aggiungendo che «chi ha lanciato quelle accuse ora se ne assumerà la responsabilità».
L’unica denuncia per molestie formalizzata (da una ventiseienne che aveva raccontato di essere stata «accerchiata e strattonata da tre uomini con la penna sul cappello») è stata archiviata per l’impossibilità di risalire ai molestatori.
La vicenda è seguita con particolare attenzione anche in Friuli, considerato che toccherà a Udine ospitare l’anno prossimo la 94ª Adunata nazionale: «L’Ana si è mossa correttamente passando al contrattacco e querelando chi, senza uno straccio di prova, ha infangato gli alpini», spiega il presidente delle Penne nere udinesi, Dante Soravito De Franceschi.
«Già prima dell’Adunata qualcuno aveva voluto insinuare, instillando il seme del dubbio, con volantini che mettevano nel mirino gli alpini: l’Ana, tramite la propria avvocatura, fa bene a tutelarsi nelle sedi opportune».
Secondo Soravito De Franceschi, l’onda lunga delle polemiche e l’indignazione di ritorno che serpeggia tra le Penne nere per il trattamento subito, «porterà ancora più alpini a Udine: verranno a far vedere chi sono davvero gli alpini e che presunti comportamenti sconvenienti non possono essere imputati alla nostra gente».
Il presidente dell’Ana udinese sottolinea come «da sempre l’associazione sia impegnata nella sensibilizzazione sui comportamenti corretti da mantenere durante le adunate, persino su come indossare il cappello con la Penna nera».
In vista dell’appuntamento con l’Adunata nazionale l’organizzazione sta valutando un potenziamento del sistema di videosorveglianza «che possa funzionare sia come deterrente per comportamenti non in linea con lo spirito alpino, sia come misure per tutelarci di fronte ad accuse pesanti e non circostanziate, come accaduto a Rimini», evidenzia Soravito De Franceschi.
A fine mese sarà in città la commissione nazionale dell’Ana deputata all’organizzazione logistica dell’Adunata, per fare il punto della situazione a meno di sette mesi dall’evento.