Litiga con la moglie, la ferisce con un pugno poi la porta in ospedale

I due erano in strada: il 45enne ha colpito la donna al volto facendola cadere. Ora tocca a lei decidere se denunciarlo

CASTEGGIO. Prende a pugni la moglie, poi l’accompagna in ospedale. Protagonista della vicenda un uomo di 45 anni che abita nei dintorni.

Visitata a Voghera

La donna colpita, una 37 enne, è stata medicata al pronto soccorso dell’ospedale di Voghera ed è stata dimessa con pochi giorni di prognosi. I carabinieri della stazione di Bressana hanno aperto un’inchiesta. È stato inviato un primo rapporto al magistrato di turno della Procura della repubblica in attesa dell’eventuale querela di parte della donna. È successo giovedì a Casteggio.

Ecco una prima ricostruzione. Marito e moglie erano in strada ed hanno iniziato a litigare. Sembra lo facciano spesso. L’uomo le ha sferrato un pugno al volto facendola cadere a terra. I medici le hanno poi diagnosticato un trauma contusivo all’occhio destro con una lieve ecchimosi. Probabilmente il marito violento si è subito pentito (o spaventato) per quello che aveva appena combinato.

I testimoni

Non è da escludere che ci fossero anche dei testimoni. Il 45enne ha aiutato la moglie ferita e l’ha convinta a salire in auto. Poi l’ha accompagnata in pronto soccorso. Probabilmente qui ha raccontato al personale sanitario quello che era successo e sono stati avvisati i carabinieri. Nel frattempo i medici hanno visitato la donna e le hanno diagnosticato il trauma all’occhio. La donna è stata subito dimessa. Adesso dovrà decidere se sporgere querela.

L’esperta: «Così il violento prova a controllare o manipolare» 

«La violenza fisica è il secondo step in una disfunzione relazionale - spiega Paola Tavazzi, presidente del centro antiviolenza Liberamente -, arriva dopo quella psicologica. Ed è abbastanza comune che chi picchia poi accompagni la vittima in ospedale. Si tratta di un tentativo di controllare quello che la vittima può dire. Così come mostrarsi pentiti è un modo di mantenere una sorta di potere su chi subisce la violenza: prima ti picchio, poi mi mostro pentito e mi prendo cura di te, così pensi che non accadrà più». Dopo il triage infatti la donna solitamente viene visitata da sola per evitare che, come spesso accade se il referto viene fatto sotto gli occhi del maltrattante, le lesioni siano attribuite a incidenti o distrazioni.