San Giusto, dagli scarti agricoli nuove bevande: ecco l’economia circolare di Fermenta
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L’idea di Design sistemico promosso da Tre terre canavesane nasce a San Giusto da Lisa Panero. Il progetto presentato durante la cena di Confindustria Canavese al castello di Agliè
SAN GIUSTO CANAVESE. Un nuovo progetto sostenuto da Tre terre canavesane e da Confindustria Canavese che mira a promuovere il territorio tramite i suoi prodotti tipici e i nuovi sapori che nascono dall’innovazione. A realizzare Fermenta, il progetto di economia circolare presentato durante la cena annuale di Confindustria Canavese al Castello di Agliè, sono 6 ragazze del corso di laurea di Design sistemico del Politecnico di Torino: tra loro c’è la sangiustese Lisa Panero, di 23 anni, da cui è partita l’idea di scegliere il Canavese come territorio fertile da cui far germogliare il seme dell’innovazione.
«Fermenta è un progetto incentrato sul tema del beverage e, secondo le ricerche che abbiamo portato avanti durante il suo sviluppo, abbiamo appreso che il Canavese è la culla di questo argomento - racconta la studentessa di San Giusto. - Con le mie colleghe di studio Martina Villa, Giulia Turina, Chiara Campolmi, Chiara Melzi e Arianna Proposito, abbiamo pensato di portare l’innovazione in Canavese in questo campo. Si parte dagli scarti agricoli e dai prodotti della terra invenduti per creare nuovi prodotti e nuovi sapori, dando vita a nuove bevande seguendo i principi dell’economia circolare, attraverso una rete di persone che lavorano a stretto contatto per portare beneficio alle aziende, al territorio, ai giovani che cercano lavoro e dando nuove opportunità a chi vive in Canavese».
Quando si parla di economia circolare, si parla di un modello di produzione e consumo che implica condivisione, prestito, riutilizzo, riparazione e riciclo dei materiali. Così facendo si estende il ciclo di vita dei prodotti, contribuendo a ridurre i rifiuti al minimo. Una volta che il prodotto ha terminato la sua funzione, i materiali di cui è composto vengono reintrodotti, laddove possibile, nel ciclo economico, per riciclarli e riutilizzarli.
«Durante la cena di Confindustria Canavese, per presentare Fermenta è stato servito un aperitivo a base di barbabietola e un cocktail after dinner a base di scarti di caffè - racconta ancora Panero. - Il principio del progetto è quello di coinvolgere i produttori locali con i loro prodotti tipici per creare sapori e gusti nuovi attraverso un processo innovativo. Abbiamo contattato gli agricoltori della zona e uno di loro si è offerto di fornire le barbabietole, di cui ha un’importante produzione, che erano rimaste invendute. In questo modo sono state riutilizzate e non sprecate, creando qualcosa di nuovo che permetterà al Canavese di mettersi in luce e di essere valorizzato. Nella realizzazione per la cena ci ha aiutato il docente del Ciac Luca Piana, che si è occupato anche della presentazione, mentre gli studenti del Ciac hanno preparato la cena».
Ad aver appoggiato con entusiasmo la proposta delle studentesse del Politecnico sono stati i sindaci di Tre terre canavesane, Andrea Zanusso di San Giorgio, Marco Succio di Agliè e Pasquale Mazza di Castellamonte, che del principio della reciprocità, con la nascita e la prosecuzione del festival ad essa dedicata, hanno fatto il loro cavallo di battaglia. L’idea è stata sposata pure da Confindustria Canavese con la past president Patrizia Paglia, alladiese e molto attenta allo sviluppo del territorio, ancor di più se ad opera di giovani donne. «Siamo da sempre attenti all’economia circolare e questo è uno dei progetti nati nell’ambito del festival della reciprocità portato avanti con il supporto di Peppone Calabrese di Linea Verde- raccontano i sindaci. - Tra le collaborazioni con i soggetti pubblici e privati c’è quella con le studentesse di Design sistemico che propongono un modello di economia circolare attraverso il riutilizzo di prodotti agricoli di scarto. Abbiamo proposto il progetto a Confindustria e Patrizia Paglia ha accolto l’idea con entusiasmo, volendolo rendere centrale alla cena annuale dell’ente. Manca ancora il business plan, ma è un progetto decisamente realizzabile che supporteremo attivamente».