Ragazzo caduto al Civiform, la Procura indaga per lesioni colpose
Non ci sono persone iscritte nel registro degli indagati. Ma la Procura di Udine ha aperto un fascicolo per chiarire quel che è accaduto nella notte tra domenica e lunedì al Civiform, quando un diciassettenne di origine kosovara è caduto dalla finestra della propria camera, da un’altezza di cinque metri.
La magistratura del capoluogo friulano ha ricevuto nelle scorse ore l’informativa dai carabinieri della Compagnia di Cividale, che sono intervenuti nella struttura di via Gemona su richiesta del personale sanitario che ha prestato i primi soccorsi al minore.
Come confermato dal procuratore capo Massimo Lia, il fascicolo è al momento aperto per l’ipotesi di reato di lesioni colpose, contro ignoti. La Procura ha già disposto tutti gli accertamenti del caso per verificare l’esatta dinamica di quello che appare configurarsi come un incidente.
I primi approfondimenti degli investigatori sembrano infatti escludere il coinvolgimento di altre persone nella caduta del diciassettenne, che si trova ricoverato da lunedì notte nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine, in condizioni disperate, sotto stretto monitoraggio da parte dei medici.
L’evoluzione del quadro clinico è seguita con comprensibile preoccupazione anche dalla direzione del Civiform. «Sono ore di apprensione per tutti noi», aveva spiegato martedì la direttrice dell’istituzione cividalese, ChiaraFranceschini.
L’incidente è accaduto tra mezzanotte e l’una: i primi ad allertare i soccorsi erano stati gli educatori della struttura cividalese, che avevano tentato di aiutare il giovane in attesa dell’arrivo del personale sanitario, che si era occupato di stabilizzare il giovane prima del trasferimento d’urgenza nella struttura ospedaliera del capoluogo friulano.
Sia nella sede di Cividale del Friuli che in quella di Trieste, Civiform si occupa fin dagli anni Novanta anche dell’accoglienza, gestione e supporto educativo di minori stranieri non accompagnati, ed è diventato un punto di riferimento per le istituzioni comunali, i servizi sociali e le forze dell’ordine che hanno la necessità di trovare un alloggio temporaneo ai minori che approdano in regione e che qui trovano un punto d’appoggio, spesso dopo viaggi estenuanti.