Elezioni, il centrodestra non riempie piazza del Popolo. Berlusconi, Salvini e Meloni dopo i battibecchi: “Impegno a governare insieme”
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Il comizio inizia con più di un'ora di ritardo e la piazza non si riempie mai. L'applauso più forte per il leader di Fi quando ha parlato contro le tasse. Lupi rivendica il ruolo dei moderati nella coalizione. Mentre il segretario leghista rilancia le sue proposte contro canone Rai e contro l'aumento delle bollette. Chiude Meloni
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Il centrodestra ha chiuso la campagna elettorale a Roma, ma senza riempire piazza del Popolo. La manifestazione è iniziata poco prima delle 19 con più di un’ora di ritardo. I leader della coalizione, data in vantaggio da tutti i sondaggi pubblicati prima del black out elettorale, si sono presentati uniti per lanciare gli ultimi appelli al voto. “Un gran piacere vedere le nostre bandiere tutte insieme”, ha detto Silvio Berlusconi. “Siamo la maggioranza del paese”. Ma il clima è tutt’altro che sereno. Per tutta la giornata Giorgia Meloni e Matteo Salvini hanno battibeccato da lontano sulla formazione della squadra di governo: la leader Fdi ha detto di avere già in mente i nomi, ma il leghista ha replicato dicendo che la squadra si fa insieme. E al massimo, ha aggiunto, “penso al governo Salvini”. Senza contare le divergenze sul tema dello scostamento di bilancio. Ma ora l’obiettivo è rinviare ogni scontro interno al post-voto di domenica, quando a contare saranno solo le percentuali ottenute dai singoli partiti.
Berlusconi apre: “Bello vedere sventolare tutte insieme le bandiere” – Manifestanti per lo più seduti e con gran parte delle bandiere abbassate – tranne una decina di Forza Italia – hanno seguito l’intervento di Silvio Berlusconi sul palco. L’applauso più forte ha riguardato il passaggio sulle tasse (“Noi siamo gli unici che non vogliono aumentarle”, ha detto il leader di Forza Italia). Poi applausi sull’unità del centrodestra e sulla “giustizia giusta”. Al lato del palco c’è la compagna di Berlusconi, Marta Fascina. Sul “viva Meloni, viva Salvini, viva Forza Italia e viva la libertà” è scattato l’applauso finale scandito dalle bandiere alzate dei vari partiti. Il leader Fi ha poi attaccato, di nuovo, i giudici: “Quale Italia vogliamo costruire?”. Un’Italia “dove non ci siano giudici che usino il loro potere per colpire e per eliminare gli avversari politici”. “Sono qui perché siamo uniti, noi siamo la maggioranza vera del Paese”, ha detto. “In ogni turno elettorale, nelle amministrative, europee e politiche abbiamo avuto sempre la stessa risposta: l’Italia non vuole essere governata dalla sinistra. 8 anni fa in campo per evitare che la sinistra dell’ex partito comunista prendesse il potere. Ci siamo alleati per evitare una deriva autoritaria, statalista e giustizialista“.
Lupi interviene per Noi Moderati – Maurizio Lupi ha preso la parola in rappresentanza di Noi Moderati e ha cercato di dire che la coalizione sarà anche “moderata”: “Mi dicono che in piazza devi essere meno moderato, più populista: ma ci hanno un po’ rotto nel mettere il centrodestra tra i populisti in contrapposizione con i moderati. Dire che una famiglia è il pilastro della società, che ogni giovane ha diritto a un’educazione, a una scuola dignitosa, dire che ogni famiglia ha la libertà di poter scegliere è amare il popolo o essere populisti? Basta con queste contrapposizioni”. E ha chiuso: “Tutti noi crediamo che al Nord come al Sud, c’è la dignità di avare un lavoro e non l’elemosina di un’assistenza. E il lavoro lo danno le imprese, non lo Stato”.
Salvini rivendica “unità” – “La prima vittoria prima del 25 siete voi”, ha detto il leader del Carroccio dal palco, “gente di tradizioni diverse che hanno deciso di essere insieme con un destino comune e un impegno che prendiamo noi tutti: governare bene e insieme per 5 anni. Ci troviamo qui tra 5 anni. La sinistra è divisa e litigiosa. Qui c’è una prova di maturità: non c’è bisogno di insultare e minacciare come fa la sinistra. da noi solo proposte e sorrisi”. Quindi il leghista ha ribadito la sua ultima proposta elettorale: “Via il canone Rai dalla bolletta. E se Fazio vuole fare i comizi, se li paga di tasca sua”. Quindi Salvini ha annunciato che “il primo atto del governo sarà un decreto energia per bloccare subito gli aumenti delle bollette di energia e gas. E poi cancellare la legge, iniqua, Fornero. Vogliamo il diritto alla pensione per chi fatica da una vita e diritto al lavoro per i giovani e per gli operai”. E “se l’Europa pensa di licenziare operai in Italia per fare un favore alla Cina, di mettere fuorilegge le auto diesel per licenziare in Italia e assumere a Pechino, il prossimo governo indice un referendum per chiedere agli italiani se sono d’accordo con questa sciocchezza”. Mentre parlava Salvini hanno iniziato a suonare le campane e lui si è interrotto: “Evviva il suono delle campane e guai a chi viene nel nostro paese per cambiare il nostro modo pregare”, ha detto.
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