Sanità d’eccellenza, l’ospedale di Pordenone sarà il riferimento regionale per la chirurgia della mano
PORDENONE. L’ospedale Santa Maria degli Angeli di Pordenone sarà riferimento della rete ospedaliera regionale per la chirurgia della mano. Lo ha annunciato l’assessore alla salute Riccardo Riccardi all’inaugurazione della nuova sede dell’Ordine dei medici del Friuli occidentale, tenutasi sabato 24 settembre.
La rete di emergenza-urgenza vedrà in Pordenone l’hub e in San Vito-Spilimbergo, Udine, Latisana-Palmanova, San Daniele-Tolmezzo, Cattinara-Maggiore di Trieste e Gorizia-Monfalcone i presidi spoke. «L’esperienza di Pordenone gestita dal dottor Alberto De Mas è eccellente da molti anni. Attendevamo un provvedimento della Conferenza Stato - Regioni che è stato definito e quando abbiamo potuto procedere abbiamo fatto la delibera».
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Il vicepresidente della Regione sottolinea che si tratta di «un riconoscimento di questo lavoro, di una equipé, una giusta attesa dei professionisti». L’istituzione della rete regionale di emergenza-urgenza in chirurgia della mano, infatti, è stata deliberata dalla giunta regionale su proposta di Riccardi.
Un eventuale potenziamento della struttura «dipenderà dalla domanda. Intanto riconosciamo un risultato».
La rete seguirà il modello “hub & spoke” e la struttura complessa di chirurgia della mano e microchirurgia dell’ospedale Santa Maria degli Angeli di Pordenone è stata individuata come centro hub di riferimento per il Friuli Venezia Giulia.
Gli altri presidi ospedalieri della regione di fatto costituiranno i centri spoke della rete, che sarà attivata dall’Agenzia regionale di coordinamento per la salute: saranno San Vito al Tagliamento-Spilimbergo, Santa Maria della Misericordia di Udine, Latisana-Palmanova, San Daniele del Friuli-Tolmezzo, Cattinara-Maggiore di Trieste e Gorizia-Monfalcone.
La finalità della costituzione della rete, ha detto Riccardi a Pordenone, sarà di «garantire la migliore tempestività di accesso a queste cure specifiche e ottenere i migliori risultati sul fronte della qualità e del rapporto umano tra professionisti della salute e cittadini utenti, per rispondere nella maniera più soddisfacente, efficiente e ampia ai loro bisogno di salute».
Proprio per questo, ha concluso, «è quanto mai urgente che il prossimo governo agisca con immediatezza e fermezza facendo un grande investimento sul capitale umano per mettere a disposizione dei sistemi sanitari del Paese il numero necessario di professionisti della salute di cui il cittadino ha bisogno e di cui ha diritto».
La creazione della rete, infine, prevede la definizione di specifici percorsi diagnostici, terapeutici e assistenziali e l’elaborazione di protocolli che definiranno la priorità della tipologia di traumi acuti della mano da trattare, oltre al percorso di centralizzazione nell’hub di riferimento dei traumi complessi dall’arto superiore.