San Matteo, al via l’ampliamento della sala operativa per le emergenze
PAVIA. Verrà ampliata la sede della Soreu della Pianura, la sala operativa regionale dell’emergenza unica che si trova all’interno del policlinico San Matteo, di fronte al Dea, sotto Ortopedia. Un intervento che comporterà un aumento delle postazioni, che passeranno da 15 a 21: partirà giovedì e obbligherà al trasferimento i 121 dipendenti in forza a una struttura con valenza provinciale, riferimento non solo per il territorio di Pavia, ma anche per quelli di Lodi, Cremona e Mantova.
Ed è proprio sul trasferimento nella sede regionale, in via Campanini, che si concentra l’attenzione del sindacato Fials, che chiede certezza sui tempi, un riconoscimento economico legato ai disagi e la definizione della nuova organizzazione del lavoro. Secondo i dati forniti da Fials, la sede pavese conta 16 medici, 33 infermieri, 43 i tecnici e 29 autisti.
i lavori
Le Soreu, che in Lombardia sono 4 e operano con le dotazioni tecnologiche assegnate da Areu, gestiscono le chiamate di soccorso sanitario, inviando i mezzi più idonei, completando il soccorso e, se è necessario, affidando i pazienti alle strutture ospedaliere. «Nel periodo Covid, con un importante aumento delle attività, la centrale aveva raggiunto la saturazione – spiega Fabrizio Canevari, responsabile operativo Soreu della Pianura – si è quindi deciso di provvedere all’adeguamento degli spazi delle sale operative, con due nuove stanze, e di prevedere ulteriori postazioni per affrontare le situazioni di emergenza, tenendo conto del fatto che vengono anche svolti interventi di supporto alle altre centrali della Lombardia».
Si parte con la demolizione del muro perimetrale dell’ex officina ortopedica e la realizzazione di una parete in cartongesso. Operazioni che, fa sapere il responsabile di Soreu Pianura, potrebbero durare da un minimo di un giorno e mezzo a un massimo di tre giorni.
«Condizioni che non consentono al personale di rimanere in sede. Per questo – sottolinea Canevari – si è reso necessario il trasferimento dei dipendenti a Milano durante l’abbattimento del muro. I lavori invece dureranno complessivamente un mese». Ma Fials chiede garanzie. «Risulta urgente e indifferibile definire una serie di tutele e garanzie compensative per il maggior disagio psico-fisico cui ciascun dipendente dovrà farsi carico, riconoscendo l’indennità di trasferta, il rimborso delle spese vive eventualmente sostenute e la definizione del luogo di timbratura ad inizio e fine turno che, si auspica, sia il policlinico San Matteo dove il dipendente ritira e deposita il mezzo di spostamento aziendale – spiega Roberto Gentile, segretario provinciale Fials – ma vanno anche previste adeguate coperture assicurative aziendali a garanzia dei rischi per gli spostamenti da Pavia a Milano e viceversa».
«accordo scritto»
Il segretario provinciale ricorda poi che «diventa prioritario permettere ai dipendenti interessati di conoscere la programmazione dei turni con adeguato anticipo». «In questo modo – aggiunge – si consentirebbe una migliore organizzazione delle specifiche esigenze famigliari, le tempistiche dello spostamento aziendale, presumibilmente con un’ora e mezza di anticipo rispetto l’inizio e fine turno, e il trattamento delle ore aggiuntive impiegate per i viaggi di andata e ritorno giornalieri. E’ fondamentale usufruire di una turnistica equa e comoda per gli spostamenti nel corso della giornata, tenendo conto di eventuali preferenze rivendicabili da alcuni dipendenti».
Fials sollecita quindi un incontro con Soreu della Pianura e Soreu regionale «per definire un accordo scritto». «Chiediamo certezza – sottolinea Gentile – sulla data del ritorno nella sede di Pavia dopo lavori che dovrebbero durare un mese».
Ma il responsabile operativo di Soreu della Pianura tranquillizza: «La parte più complessa della ristrutturazione durerà qualche giorno, al termine i dipendenti torneranno in sede, come avvenuto in altre zone della Lombardia. Nel frattempo sarà messa a disposizione un servizio navetta. Verranno inoltre riconosciute le indennità di missione». —
Stefania Prato