Colpo di scena in tribunale dopo il furto di salami, l’imputato: «Io non c’entro, ma qui c’è il colpevole», che conferma
A metterli nei guai era stata la testimonianza di un passante che, notando un’auto sospetta avvicinarsi all’agriturismo “Società agricola Squizzato” di Talmassons, aveva avvertito al telefono i titolari.
Dalle foto che aveva quindi scattato, seppure a distanza di circa 200 metri, e dalla descrizione che aveva poi fornito ai carabinieri, la Procura di Udine aveva così ritenuto di riconoscere in tre nomadi gli autori del furto: un bottino misto, tra formaggi e salumi, vino e birra e i 400 euro in contanti custoditi nella cassa.
Era il 23 febbraio 2020 e, nonostante tutti e tre gli indagati avessero negato l’addebito, il procedimento era proseguito, fino ad approdare in tribunale. Ed è lì che all’udienza che avrebbe dovuto chiudere l’istruttoria dibattimentale, un colpo di scena ha sparigliato - o quantomeno rischia di farlo - le carte della pubblica accusa.
«Non c’entro niente e non ero presente sul luogo in cui è stato commesso il fatto», ha affermato Davide Levacovich, 51 anni, di Pocenia, durante l’esame sostenuto davanti al giudice monocratico Daniele Faleschini Barnaba.
Assistito dall’avvocato Giovanni Stellato, l’imputato ha insistito sulla condotta di vita regolare e rispettosa della legge mantenuta ormai da oltre un decennio, lavorando onestamente per occuparsi della propria famiglia, e ha concluso indicando la presenza in aula di una persona che, al contrario di lui, era invece presente ai fatti contestati e gli aveva riferito di volerlo dire all’autorità giudiziaria.
Persona che il giudice, ritenendo a quel punto utile assumerne la testimonianza, ha quindi invitato ad avvicinarsi.
Salvo poi interromperne la deposizione, visto l’emergere di elementi di reità a suo carico, e rinviare il processo al 22 novembre per la discussione.
Sospesa così nel “limbo” la posizione dell’amico – che al pm onorario Patrizia Rech aveva risposto di «avere preso il prosciutto entrando da una finestra trovata aperta» –, in attesa di eventuali ulteriori passi e successivi sviluppi investigativi, le parti trarranno le rispettive conclusioni alla prossima udienza.
Gli altri imputati sono Anna Maria Hudorovic, 64 anni, di Lestizza, difesa dall’avvocato Paolo Luisa Vissat, e suo nipote Elvis Levakovich, 33 anni, di Silvi (Teramo), difesa dall’avvocato Laura Filippucci, sostituita in udineza dal collega Federico Artico.
Il colpo era avvenuto nel pomeriggio, proprio mentre un trentenne della zona stava portando a spasso il proprio cane.
Sentito dai carabinieri di Mortegliano, l’uomo aveva riferito di avere visto un’Audi A3 arrivare all’agriturismo a forte velocità e posizionarsi vicino al cancello posteriore e di avere poi notato una donna fare da “palo” e due uomini caricare delle borse nel cofano.