Il Comune di Gorizia guarda già a Gusti di frontiera 2023: «Più spazio per i prodotti locali»
Tutti i dati delle vendite negli stand. Il sindaco Ziberna: «La città ne beneficia. Lasciati 4 milioni sul territorio»
GORIZIA. I primi due giorni benino. Gli ultimi due benissimo. È bastato che il maltempo allentasse la morsa per vedere la manifestazione che tutti conoscevamo con oltre 600 mila presenze, inserendo il dato di domenica pomeriggio e sera.
Ma con “Gusti di frontiera 2022” archiviata, sono già iniziati i ragionamenti per migliorarla, mettendo sul piatto della bilancia i punti di forza e i difetti. «Sin dalla prossima edizione - annunciano il sindaco Rodolfo Ziberna e Arianna Bellan, assessore comunale ai Grandi eventi - verrà potenziata la presenza di stand che propongono prodotti locali e regionali, in vista del 2025 quando saremo Capitale europea della cultura assieme a Nova Gorica. L’area allestita in piazza Sant’Antonio ha funzionato molto bene, oltre alle aspettative, a conferma che questa è la strada giusta».
Altro tema: la presenza (o meno) della musica dal vivo che non era prevista e ha visto sanzionati coloro che hanno disatteso la direttiva. «Gusti non può fare a meno della musica. Ma le esibizioni live rischiano di creare difficoltà nella gestione della sicurezza. Se c’è un’ordinanza? Questa disposizione era contenuta già nelle linee-guida. E non da quest’anno», taglia corto Bellan.
Le quantità industriali
Un po’ di numeri dell’ultima edizione, chiusasi domenica. «Siamo tornati e abbiamo esaurito tutto - sorridono i toscani della Pro Loco Ambra alla 12ma partecipazione a Gusti -: 50 lombate di vitello, 50 chili di salsicce, altrettanti di scamerrita, 4 prosciutti, porchetta, capaccia, finocchiona e lampredotto non quantificabili. Grazie Gorizia». Poi: quantità industriali di kurtos venduti, anche perché al cannolo ungherese che rappresenta il re indiscusso dei dolci di Gusti di Frontiera sono stati dedicati almeno 6 stand dislocati in punti diversi della festa. A segnalare addirittura un incremento di vendite rispetto al 2019 sono stati Borgo Balcani con le plijeskavice, e il Borgo Austria con le sue wienerschnitzel e la sua grandissima varietà di salsicce. La new entry Svizzera ha servito 700 porzioni di raclette. Molto gradita anche la birra tipica elvetica, di cui sono stati svuotati 12 fusti. Borgo Oriente ha venduto, in 2 giorni, gli stessi quantitativi di pietanze di 4 giorni del 2019, ovvero circa mille chili di kebab, 500 di riso e altrettanti di pollo.
Nel Borgo Africa il Camerun ha finito il platano, prodotto che fritto è stato tra i più apprezzati in assoluto, tanto che domenica mattina è stato necessario correre a Udine per fare scorta, per un totale di oltre 50 chili. Molto bene la carne speziata.
Stand chiusi in anticipo
L’Australia, alle 18 di domenica, ha chiuso il suo stand, dopo aver dato fondo a circa 100 chili di canguro, bisonte e cammello. Nel borgo Nord Europa è andato a ruba l’artigianato: esauriti i corni per bere la birra alla vichinga così come le borse in tartan della Scozia. Apprezzati, poi, soprattutto la carne cucinata con smokery di grandissima qualità, e le tante varianti dello stand dedicato alla liquirizia. Tra le novità promosse di questa edizione, anche l’allargamento del Borgo Americhe nell’area del Mercato all’ingrosso, fianco a fianco con il Borgo Mare, che ha fritto circa 800 kg di pesce: complice l’ampiezza e le caratteristiche della location, la varietà dei prodotti proposti è stata particolarmente apprezzata.
Trasporti e soccorsi
Affollati, come da consuetudine, i treni, sia quelli speciali sia le 48 corse straordinarie. Trenitalia ha rilevato che i dati sono allineati a quelli dell’edizione 2019: così come per gli stand, soprattutto sabato e domenica, l’affollamento è stato elevato, con i convogli pieni. Il sabato, in particolare, i treni hanno viaggiato a pieno carico fino alle 2.30 del mattino.
Nell’attesa dei numeri dettagliati, Apt ha rilevato che tutte le navette di sabato e domenica sono state costantemente gremite su tutti gli itinerari proposti (stazione Fs, parcheggi Sdag e PalaBigot verso l’area della festa) e anche il trenino transfrontaliero di collegamento tra via Mameli e il centro di Nova Gorica ha avuto grande successo sabato e domenica, rivelandosi non solo un mezzo di trasporto ma anche una vera e propria attrazione. Tantissime le famiglie che, con i bambini al seguito, ne hanno approfittato. Sotto il profilo dei soccorsi, oltre cinquanta gli interventi della Croce verde goriziana che, nei momenti più caldi, era presente con 4 ambulanze, 20 soccorritori, 2 medici e 3 infermieri contemporaneamente.
Il commento del sindaco
«Chiediamo scusa per i disagi inevitabili alla viabilità in città, ma si tratta di un fine settimana che, di fatto, ha una ricaduta importante in termini economici - conclude Ziberna -. Parliamo di 4 milioni di euro lasciati sul territorio, come è stato calcolato dalla Regione. Un grazie a tutte le forze dell’ordine e a tutti coloro che si sono occupati di prevenzione e sicurezza, contribuendo in modo importante alla riuscita dell’evento».