Inseguimento ad alta velocità: così sono stati salvati i 69 cuccioli di cane a Gorizia

GORIZIA Barboncini, bulldog francesi, volpini, shiba inu: un carico di 69 cuccioli di varie razze provenienti dall’Ungheria è stato intercettato dal Corpo forestale regionale in coordinamento con la Polizia stradale nell’ambito delle consuete attività di contrasto al traffico di animali, in particolare di cani.

Il furgone è stato notato da una pattuglia della Forestale all’alba di venerdì ed è stato fermato al termine di un inseguimento ad alta velocità lungo l’autostrada A34. Il furgone, entrato in Italia dal valico di Sant’Andrea, era diretto verso il casello di Villesse da dove avrebbe imboccato l’A4 per raggiungere la destinazione finale di Milano.

Una volta fermato, il personale ha avviato delle verifiche sul carico con l’ausilio dei veterinari di Asugi per la parte sanitaria e degli agenti della Polstrada per gli altri rilievi. È emerso che il furgone preso a noleggio era attrezzato per il trasporto di animali e che, fortunatamente, tutti i cani non solo erano in età anagrafica compatibile con il trasporto e l’allontanamento dalla madre, ma si trovavano anche in buone condizioni di salute. Sono state però accertate e contestate al conducente una serie di sanzioni amministrative legate al Regolamento sulla protezione degli animali durante il trasporto per un totale di oltre 4 mila euro. Il conducente non era infatti in possesso dell’idoneità al trasporto e mancava un piano per la somministrazione del cibo e dell’acqua agli animali.

Anche se il numero di cuccioli è stato giudicato piuttosto importante, le condizioni sanitarie dei cani sono state ritenute buone e non è stato quindi necessario procedere al sequestro degli animali che hanno così potuto raggiungere la loro destinazione finale.

Con l’avvicinarsi del periodo natalizio l’attenzione nei confronti del traffico illegale di animali diventa massima. In una nota il Corpo forestale regionale evidenzia: «Nonostante l’ormai cronica carenza di personale, dovuta ai continui pensionamenti, e in considerazione del fatto che il panorama di controlli su cui le stazioni forestali giornalmente si cimentano (ambiente, rifiuti, caccia, biodiversità, patrimonio boschivo, antincendio boschivo, benessere animale, ecc.) gli operatori del Corpo forestale fanno il possibile per mantenere un accettabile standard di presidio del territorio. Risulta però indispensabile e urgente sia un potenziamento adeguato degli organici delle singole stazioni forestali, sia un adeguamento normativo e regolamentare del Corpo forestale regionale al fine sia di poter offrire un efficacie servizio di controllo/prevenzione su tutte le materie di competenza, sia per essere preparati alle sfide future che si prospettano a seguito dell’accelerazione dei cambiamenti socio ambientali che stiamo vivendo».