In tanti per l’ultimo commovente saluto a Lorenzo Toffolini: «Un vero amico»
Cordoglio e commozione hanno accompagnato l’ultimo saluto a Lorenzo Toffolini, dirigente dell’Udinese, le cui esequie sono state celebrate ieri mattina in un Duomo gremito da centinaia di persone.
È stato l’arciprete don Luciano Nobile a officiare l’estremo saluto, richiamando i presenti alla riflessione sul senso misterioso della vita e della morte che ha strappato Toffolini ai suoi cari lo scorso martedì mattina, colto da un malore improvviso mentre era alla guida, a Ciconicco di Fagagna.
Da allora, l’incredulità e lo sgomento hanno lasciato posto alla commozione, palpabile anche dal rigoroso silenzio con cui parenti e amici hanno atteso sul sagrato l’arrivo del feretro. Al suo ingresso nella chiesa, ben visibile sulla bara oltre alle corone di fiori, anche una maglia dell’Udinese col numero 32.
Era questo il suo interno telefonico nell’ufficio occupato per più di trent’anni nella sede della società bianconera, passando dal ruolo di direttore del settore giovanile a quello di team manager, fino all’ultimo di responsabile degli affari generali.
«Era un’aziendalista nell’accezione migliore del termine», ha ricordato il direttore generale Franco Collavino, dopo aver definito «straziante il dolore provato dalla famiglia Udinese».
Collavino ha parlato a nome della società, rappresentata da Magda Pozzo, il presidente Franco Soldati, il vicepresidente Stefano Campoccia e il direttore amministrativo Alberto Rigotto, mentre il giocatore Adam Masina, in completo nero, ha rappresentato la prima squadra tra la commozione di quei ragazzi della Primavera per i quali “Toful”, come veniva da tutti chiamato, aveva sempre un consiglio.
Quel soprannome così familiare, l’Auc l’ha stampato a caratteri cubitali sullo striscione “Un amico che sarà sempre con noi... Mandi Toful”, orgogliosamente issato prima della funzione e anche al termine, quando per la moglie Sonia e il figlio Luca è arrivato il momento delle condoglianze e dei ringraziamenti.
«C’è una continuità che non si spezza. Rassicurati papà, va tutto bene, e se mi ami il tuo sorriso è la mia pace», aveva detto prima Luca dal pulpito in chiesa, ricordando anche l’orgoglio del padre nel lavorare per l’Udinese.
Orgoglio che ieri hanno manifestato anche molti ex giocatori e allenatori, da Gigi Delneri a Rodolfo Vanoli, che lo ha ricordato così: «Abbiamo perso un amico. Io lo chiamavo “Il mio presidente”, una persona sempre solare e disponibile».
Tra gli ex calciatori presenti, il “Barone” Franco Causio, Alessandro Calori e Valerio Bertotto: «È paradossale pensare alle lacrime spese quando con lui invece si avevano momenti di pura gioia – ha detto l’ex capitano –. Era una persona con una grande bontà d’animo e le persone che si sono radunate in Duomo hanno testimoniato il calore umano che lui è riuscito a trasmettere».
Per Felipe è stato il primo team manager: «Avevo un legame speciale e la sua assenza ci lascia un vuoto umano incredibile, dimostrato proprio dalla nutrita presenza della gente che lo ha salutato per l’ultima volta».