Venezia, un’altra batosta in casa: 1-3 con il Frosinone
foto da Quotidiani locali
Niente da fare, non c’è verso: al Penzo il Venezia non vince. Anche quando va in vantaggio, cala alla distanza e finisce per perdere. Con il Frosinone è successo proprio questo; al vantaggio di Cheryshev del primo tempo si è sommato un secondo tempo dove i ciociari sono cresciuti di livello, non lasciando scampo a un Venezia timido e impacciato. Espulso Ceccaroni per somma di ammonizione. Nel finale, fischi sonori da parte dei tifosi del pubblico arancioneroverde e un coro significativo: “Meritiamo di più”.
Il pre-partita
Non c’è stata la corsa al biglietto, e si sapeva già da qualche giorno, ma dalla curva sud si fanno sentire alla grande. Squadre in campo e la parte più calda dello stadio espone uno striscione piuttosto eloquente: “Adesso sveglia”. Per suonare la carica, Javorcic disegna una squadra con i tre dietro (Svoboda al posto di Modolo) e lancia subito nella mischia Cheryshev, che lo affianca a Cuisance dietro a Pohjanpalo. Si rivede Fiordilino a metà campo al posto di Andersen. Grosso risponde con due mediani davanti alla difesa (Mazzitelli e Kone), l’unica punta è Moro supportato da un terzetto di trequartisti.
La cronaca
Il Venezia vorrebbe regalare la prima vittoria interna stagionale e la seconda del 2022, il Frosinone cambiare marcia in trasferta. Avendo il finnico al centro dell’attacco, Jovarcic vuole allargare la squadra e far piovere in area palloni per la sua testa. A turno ci provano Zampano e Cuisance ma Turati passa una serata tutto sommato tranquilla. Il collega Joronen non è da meno. Le squadre giocherebbero (il Venezia tiene più la sfera) anche ma alla buona volontà non corrisponde a una reazione a livello di occasioni da rete. Infatti, quando si arriva vicini ai 16 metri avversari, manca l’acuto buono e le difese hanno la meglio sugli attaccanti. Per “sporcare” il taccuino, si deve arrivare dopo la mezzora, quando Cheryshev è murato sul più bello da Szyminski. Dopo quasi un primo tempo tutto sommato da sbadigli, suona la sveglia (ricordate lo striscione?) poco prima che l’arbitro mandi tutti all’intervallo, ancora l’infaticabile Zampano, servito da Busio, butta dentro l’ennesimo pallone, stavolta basso. Cuisance lascia strada al russo, che di sinistro fulmina l’immobile Turati. Il merito di Cheryshev è doppio: aver sbloccato la partita e aver dato una scossa generale, perché sarebbe stata dura proseguire per 90 minuti con l’andazzo visto sino a quel momento. Insomma, qualcosa da raccontare c’è.
Cuisance resta nello spogliatoio e Javorcic pensa di rimpolpare il centrocampo inserendo Andersen. A questo punto, il Venezia propone un 3-5-2. Pure Grosso deve cambiare ma più per necessità, essendosi infortunato a una spalla Caso. Al suo posto si vede Mazzitelli e gli ospiti cambiano faccia. Come capita quando si sonnecchia troppo, il Frosinone si sveglia di scatto e ci vuole un super riflesso di Joronen per disinnescare la girata di Rhoden. Ovvio che ora la partita prenda un’altra piega ed era inevitabile come la ricreazione dei primi 40 minuti fosse finita. Anche perché il Venezia pressa meno e il Frosinone si è alzato di qualche metro. E, infatti, come un film già visto, i ciociari pareggiano e il Venezia continua a prendere gol. Prima Cheryshev si mangia il raddoppio colpendo male la palla da buona posizione (altro assist di Zampano) e, l’azione dopo, da calcio d’angolo Lucioni anticipa tutti e di testa sorprende Joronen.
Sarà anche una serata tiepida ma sul Venezia inizia a piovere. A una squadra scesa di tono, si aggiunge il secondo giallo a Ceccaroni a complicare il quadro. E ci vuole un grande Joronen per disinnescare la girata di Borrelli che pareva buona per il vantaggio ospite. Che non tarda ad arrivare; Frabotta mette una palla in mezzo, Wisniewshi si perde Mulattieri e il sorpasso è cosa fatta. Gli arancioneroverdi non sono manco fortunati con il palo colpito nel recupero da Crnigoj. In contropiede, Borrelli chiude il conto e cala la notte.