Ticket d’ingresso a Venezia, Brugnaro scende a patti: «Troveremo una mediazione tra alleati»
foto da Quotidiani locali
Non bastavano le perplessità della Lega che chiede di esentare i veneti (tutti) e l’affondo del neosenatore di Fratelli d’Italia, Raffaele Speranzon. Ora anche Arrigo Cipriani si dice «contrario» al ticket d’ingresso. E così mentre da Ca’ Farsetti nulla trapela sui prossimi passi del contributo, l’unica ammissione arriva dall’assessore al bilancio Michele Zuin: «Ci sarà modo di trovare una soluzione con gli amici alleati». Bocca cucita invece dall’assessore al turismo Simone Venturini.
Vertice a inizio settimana
Un compromesso, a questo stanno lavorando i tecnici e le diverse anime della maggioranza a Ca’ Farsetti. Ecco perché si annuncia decisivo il vertice in programma all’inizio della prossima settimana tra il sindaco Brugnaro e il vice Andrea Tomaello fresco di confronto con l’assessore regionale Federico Caner, a cui si unirà anche il drappello di Fratelli d’Italia. Se in Comune contano “solo” su tre consiglieri, il peso specifico degli ex An è dato dalla vittoria nell’ultima tornata elettorale che ha consegnato la maggioranza al centrodestra a guida Giorgia Meloni, di cui lo stesso sindaco Brugnaro fa parte. Insomma, tutto lascia intendere che il complesso meccanismo del contributo d’accesso - destinato a rivoluzionare l’arrivo in giornata in città tra prenotazioni online e lungo elenco di esenzioni - sarà rivisto.
I punti critici
Almeno nei punti dove c’è divergenza nella maggioranza: esenzione ai veneti che ad oggi dovrebbero pagare al raggiungimento della soglia di carico giornaliera; possibilità di inserire i tornelli come strumento di controllo . Sullo sfondo, poi, la richiesta di chiarimenti al Comune da parte del Garante per la privacy sulla raccolta di dati personali.
Il no di Cipriani
Nel frattempo, un «no» al contributo arriva anche dallo storico titolare dell’Harry’s Bar, Arrigo Cipriani. «Io ho un’idea completamente diversa», dice, «ci sono alcune città del mondo, come ad esempio New York, in cui esiste una tassa addirittura dell’8% su qualsiasi cosa si compri in negozio che poi va a favore della città. Non credo che dovrebbe essere difficile metterne una a Venezia, magari del 3%, che servirebbe ad alleggerire il peso del costo di trasporti e rifiuti per chi vive in città. E questo senza bisogno di prenotarsi, di installare tornelli o di fermare la gente per strada». Sul ticket così come oggi strutturato, Ciprini non si dice affatto convinto: «Troppe complicazioni».
«Da Fdi mai obiezioni prima d’ora»
Contro Speranzon e la necessità di ripensare il ticket si scaglia il Pd, con i consiglieri Monica Sambo e Giuseppe Saccà che attaccano Fratelli d’Italia e i suoi voti espressi a favore del nuovo regolamento fino ad oggi. «Fino ad oggi nessuna obiezione», attaccano i dem, «noi continuiamo a sostenere che il regolamento si presenta con un guazzabuglio di norme esenzioni ed esclusioni in cui diventa difficile persino orientarsi».