«Bolletta energetica da 98mila euro, così non possiamo assumere»
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Lavanderia di Voghera con 52 dipendenti frenata dai costi energia. «In agosto abbiamo impegnato un terzo del fatturato: investimenti fermi»
VOGHERA. Mai avrebbe immaginato che sarebbe arrivato un momento in cui, per garantire l’energia elettrica all’azienda , avrebbe dovuto versare una fidejussione bancaria, nonostante abbia sempre pagato tutte le bollette. Questa è la storia di un’impresa vogherese che funziona bene e potrebbe creare nuovo lavoro, ma l’inverno (del caro-energia) sta arrivando.
«Che botta»
Nel 1996 Fabio Fraschetta e Stefania Rezzani, allora sua moglie, aprono una lavanderia a Medassino: la chiamano “Butterfly”. Sono bravi, l’impresa cresce. Adesso la “Butterfly” è una lavanderia industriale con 52 dipendenti che lavorano in una struttura di oltre mille metri quadrati (estesa per altri mille di spiazzi esterni). La clientela è costituita da ospedali, hotel, rsa e si estende per un raggio di 100 chilometri da Voghera, I sistemi di lavaggio sono all’avanguardia, il passaparola fra enti è efficace: la “Butterfly” di Medassino , sino a qualche mese fa, era a un passo da un ulteriore salto in avanti. Poi sono arrivate le bollette luce-gas dei consumi agosto. «Abbiamo sempre pagato dai 12 ai 15mila euro – spiega Fabio Fraschetta amministratore unico della società, guidata anche dalla ex moglie – ad agosto la spesa è balzata a 98mila euro, un terzo dell’intero nostro fatturato. E le prospettive dei prossimi mesi non lasciano ben sperare». La “Butterfly” aderisce al Consorzio “Unienergia Ticinum” di Confindustria che opera sul mercato libero dell’energia aiutando le imprese a trovare i contratti meno onerosi per luce e gas. Mentre per il gas, per i prossimi mesi, si è trovata una congiuntura favorevole che fissa il prezzo, per l’energia elettrica non è così.
«Il fornitore Eon – spiega Fraschetta – ha chiesto, attraverso il Consorzio, un versamento di 50mila euro di fidejussione bancaria come garanzia sulle bollette future. E, forse, ci è andata bene: so di aziende italiane che dovranno versare centinaia di migliaia di euro».
«Tutto cambia»
«Invece di lavorare per creare utili, dobbiamo ora lavorare per pagare le bollette: i costi in aumento dovremo , pur senza esagerare, scaricarli sui clienti. I clienti, a loro volta , che sono ospedali, rsa e hotel, dovranno ritoccare le loro tariffe». L’imprenditore vogherese non sta ipotizzando uno scenario, lo sta vivendo.
«Ci sono altre due conseguenze gravi di questa situazione – aggiunge Fraschetta – La prima: non potremo avviare investimenti per far crescere l’impresa. Per il 2022-2023 avevamo preventivato di investire 300 ai 400mila euro su strutture e macchinari. Dobbiamo ora pensare ai bilanci: freniamo sulle spese straordinarie, per far fronte a quelle ordinarie sul fronte energia. Ma c’è una seconda conseguenza: il lavoro c’è, abbiamo tanti potenziali clienti che vorrebbero avviare contratti di lavoro con noi. Avremmo proprio bisogno di ampliare l’azienda e di poter fare altre assunzioni. Dobbiamo rinunciarci: non possiamo rischiare. L’azienda deve restare sana». La “farfalla” di Medassino, insomma, vorrebbe volare più in alto: ma le bollette della luce sono lì a spegnere la voglia di crescere. —