Ragazzo in fuga dalla guerra scende in campo con lo Zinasco
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foto da Quotidiani locali
ZINASCO. I genitori vivono sotto l’inferno delle bombe a Mykolaiiv, sul fronte sud, nella zona di Kherson, in Ucraina, ma hanno voluto mandare il giovane figlio in Italia dai parenti per poter vivere e coltivare il sogno di diventare calciatore.
Il diciassettenne Antonio Anatoli Barone, nato a Catania il 30 dicembre 2004, doppia cittadinanza italiana e ucraina, da quando aveva tre anni ha vissuto in Ucraina, ma quando è scoppiata la guerra il padre Salvatore, siciliano d Niscemi, lo ha spedito in Italia, prima a Napoli e dalla scorsa estate a Zinasco, dove domenica debutterà con la squadra del presidente Roberto Callegari. «Antonio è stato sempre un grande appassionato di calcio – spiega il padre Salvatore dalla cantina bunker di 87 mq in cui vive a Mykolaiiv – ha iniziato a giocare nella serie D locale, nel Varvarinka, ma ha subito dimostrato di avere doti importanti, fisiche e tecniche. Il suo sogno? Giocare in serie A».
Salvatore Barone era poliziotto in Sicilia. Andato in pensione si è trasferito con la moglie ucraina e Antonio a Mykolaiiv, dove in pratica si è rifatto la vita. «Noi da qua non ci muoviamo – sentenzia Salvatore – Antonio però è giusto che abbia una chance per poter diventare quello che vuole. Ha raggiunto in auto Chisinau, la capitale della Moldavia, e da lì in pullman ha raggiunto l’Italia inseguendo il suo sogno».
Tifoso del Napoli e di Cristiano Ronaldo, dapprima Antonio si è trasferito nel napoletano, giocando con la squadra allenata da Diego Junior Maradona, ma pur lavorando parecchio, non ha avuto chance. «A questo punto – sottolinea Salvatore - su spinta di mia sorella Vita Barone che abita a Zinasco, Antonio si è trasferito nel Pavese dal 3 agosto scorso. A Zinasco, oltretutto, può condurre una vita normale, mentre da noi dai rubinetti esce acqua salata e per avere quella potabile dobbiamo raggiungere i punti di distribuzione. Ormai i bombardamenti sono quotidiani, l’altra sera è stata distrutta una statua alta sette metri. C’è il coprifuoco e usciamo solo per la stretta necessità, anche perché ho visto scene agghiaccianti, morti sulla strada. Qui vicino i russi hanno distrutto una caserma facendo cento morti».
Antonio da Zinasco chiama ogni sera per sapere come stanno i genitori e la sorellina Giulia Roberta di sette anni. Domenica avrà finalmente la sua occasioone: «È un ragazzo interessante – commenta il presidente dello Zinasco Callegari – me lo aveva segnalato lo zio. Lo abbiamo convocato e ci ha subito bene impressionato, solo che i tempi per il tesseramento sono stati lunghi e laboriosi. Dico subito che gioca perché se lo merita, non per altro. Si è subito integrato benissimo con i compagni di squadra anche perché mastica qualche parola in italiano. E’ un attaccante di 178 cm, veloce, con un forte tiro sia di destro che di sinistra ed una eccellente elevazione. I nostri progetti sono ambiziosi e lui ci sarà parecchio utile».
«I compagni di squadra lo hanno soprannominato “animale” per la sua forza – spiega papà Salvatore – so che qualche osservatore lo seguirà nelle sue partite. Il futuro? Vuole studiare per laurearsi in scienze motorie ed eventualmente allenare». —