Il prefetto di Gorizia: «Alzare la guardia contro i furti nelle case dell’Isontino»
GORIZIA «La riunione odierna servirà a condividere, assieme ai sindaci del territorio, comportamenti e accorgimenti contro la recrudescenza dei furti in casa. Occorre un cambio di mentalità fra i cittadini. Dobbiamo cercare, quantomeno, di non agevolare il “lavoro” di queste persone. È necessario aumentare l’attenzione».
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Il prefetto Raffaele Ricciardi introduce così l’incontro di mercoledì mattina alla Prefettura di Gorizia, chiesto e sollecitato dai sindaci di Gorizia Rodolfo Ziberna e di Mossa Emanuela Russian. La preoccupazione fra i cittadini aumenta per le continue intrusioni nelle abitazioni con gli inquilini all’interno.
Prefetto, le rivolgo la stessa domanda fatta nei giorni scorsi al questore Gropuzzo. Questa è un’emergenza?
È un’emergenza nella misura in cui questo territorio non ha mai affrontato problematiche del genere, almeno non con questa frequenza. E poi, si tratta della percezione della sicurezza da parte dei cittadini. Percezione che è molto soggettiva.
A cosa servirà la riunione con i sindaci?
Faremo il punto della situazione. Sarà una riunione a porte chiuse. E ho chiamato tutti i sindaci, anche quelli dei Comuni in cui non si sono verificati furti nelle abitazioni, oltre ai vertici provinciali delle forze di polizia. Il problema è comune e, potenzialmente, può colpire tutte le località dell’Isontino. Va detto che già prima delle sollecitazioni dei sindaci, avevamo pensato a una riunione, a una sorta di coordinamento. Quindi, le cose sono andate perfettamente di pari passo. C’è già in piedi un apparato, ben definito, di controlli.
Infatti, si vedono più pattuglie a presidio del territorio...
Sì. E durante l’incontro rappresenteremo alle amministrazioni comunali le iniziative messe in atto. Già la scorsa settimana, c’era stata una riunione di coordinamento con tutte le forze dell’ordine per fronteggiare la recrudescenza dei furti in casa. I sindaci sono un po’ i “sensori” della comunità. E vogliamo condividere, assieme a loro, comportamenti e accorgimenti per mettere fine a questa scia di furti o tentati furti.
Qualcuno propone il coinvolgimento dell’esercito, visto che le forze dell’ordine non possono essere ovunque. Condivide?
Mi sembra un discorso prematuro. Già c’è stato un rafforzamento del controllo del territorio con l’ausilio anche di pattuglie in borghese. La riunione con i sindaci servirà anche a ribadire che l’apparato di sicurezza c’è.
Il questore dice che potrebbe trattarsi di bande dell’Est europeo. È d’accordo?
Questo è un discorso che attiene profili prettamente investigativi.
È necessario, però, che i cittadini alzino la guardia. In troppi casi, i ladri sono entrati perché le porte erano aperte. Non hanno dovuto fare nessuna fatica...
Lei sta toccando un punto focale. È necessario un cambiamento di mentalità perché certe abitudini, in questo momento, vanno abbandonate. Va diffuso, con forza, il messaggio che le forme di difesa passiva possono essere davvero molto importanti. Diventano un eccellente e utilissimo deterrente.
Insomma, almeno non semplifichiamo la vita ai malviventi. Concorda?
Certo. Quando parlo di accorgimenti, mi riferisco proprio a questo. Bisogna essere più attenti, chiudere le tapparelle, non agevolarli nella loro azione.