Pavanel: «La Triestina calcio è in miglioramento. Non mi tiro indietro»
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L’allenatore alabardato a ruota libera: «Abbiamo fragilità ma stiamo reagendo. Il modulo non è definitivo»
TRIESTE Nonostante le quattro sconfitte consecutive, delle quali tre con lui in panchina, Massimo Pavanel è convinto che la Triestina sia in costante miglioramento, e che la squadra abbia qualità e mezzi per risalire. E per farlo, ora che finalmente ha una settimana tipo di lavoro, il tecnico sta ricorrendo anche a sedute supplementari. Ecco l’analisi del mister alabardato sul difficile momento.
FRAGILITÀ Lavoro e fiducia: la ricetta di Pavanel passa da qui. «Le criticità le sappiamo, lavoriamo per eliminarle o mitigarle. C’è un netto miglioramento su come si sta in campo, sulle occasioni concesse e che creiamo, ma al momento ci mancano i punti, la cosa più importante. Stiamo reagendo ma le 4 sconfitte ci dicono che abbiamo fragilità: le situazioni favorevoli non le concretizziamo, quelle contrarie ci puniscono, pesa il momento psicologico. Abbiamo fissato sedute supplementari per lavorare proprio sulle cose da migliorare. Ho massima fiducia nei giocatori, a gennaio vedremo cosa c’è da fare ma ora per me sono i più forti di tutti. Anche sul piano fisico stiamo andando sulla strada giusta con riscontri positivi».
CAMBIAMENTI Finora il 3-5-2 ha prodotto buone prestazioni ma zero punti. Pavanel sembra pronto a cambiare anche modulo. «Non sono mai fermo sui sistemi di gioco, ma sono arrivato due giorni prima di una partita, la squadra aveva già diversi input, non mi sembrava un’idea giusta metterci subito dentro altre cose e ho cambiato il meno possibile, preservando la solidità: ma pur concedendo poco abbiamo sempre preso gol, e pur creando più occasioni non abbiamo segnato. Questo miglioramento dobbiamo concretizzarlo. Il modulo non è definitivo, rientra Paganini che può fare l’esterno o giocare in mezzo, abbiamo perso Crimi ma Minesso è reinserito a pieno regime, rientra Lollo che è un’alternativa a centrocampo. È la prima settimana di lavoro normale, vediamo anche soluzioni diverse perché dobbiamo muovere la situazione».
SFIDA Pavanel vive l’attuale momento come una grande sfida: «Non mi tiro indietro rispetto alle difficoltà, tanto meno qui. Questa è una delle più grandi sfide che ho mai accettato, forse in altre circostanze l’avrei scansata, ma qui finché ho forza e possibilità insisto. L’unico appunto alla squadra è che negli ultimi 10 minuti con la Juve mi è sembrato di vedere facce rassegnate. Ecco io quella roba lì non la voglio vedere, perché le gare si ribaltano anche al 95’».
GIOVANI Da queste prove ci sono anche note positive, soprattutto dai giovani: «Felici mi ha fatto vedere già in allenamento belle cose che sta riproponendo in campo con una continuità che non gli riconoscevo. Ha tenuto costantemente in ambasce il diretto avversario. Ben venga un giovane che è da stimolo a qualche meno giovane che stiamo ancora aspettando al massimo. Anche altri giovani stanno facendo bene, Pezzella, Sottini, ma abbiamo bisogno degli esperti che facciano da traino».
UMILTÀ Come si esce dal tunnel di negatività? «Abbiamo bisogno di un risultato per venirne fuori. Dobbiamo renderci conto che valiamo la classifica che abbiamo ma possiamo migliorare: qualità e mezzi ci sono, la storicità di alcuni giocatori ci dice di un potenziale che va sfruttato. Come? Con la giusta umiltà e resettando ciò che ci si aspettava all’inizio. La gara con il Mantova? È una squadra diversa da un mese fa, sta bene e ha giocatori di cui conosco la pericolosità. Ma una Triestina che ha voglia ed è assetata di punti può fare la partita e vincerla».