Matteo, travolto e ucciso da un’auto a 26 anni. Sulla bara la maglia della squadra di calcio
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foto da Quotidiani locali
Era originario di Villanova di Fossalta di Portogruaro, Matteo Moro, 26 anni, morto dopo essere stato investito da un’auto mentre tornava a casa, a Casarsa, in bicicletta.
È successo lunedì sera, ma solo ieri è emerso il collegamento di Matteo Moro con il Veneto orientale. Era infatti un calciatore dilettante del Real Sindacale calcio. Nella squadra era componente della rosa assieme al fratello Christian. E a Villanova la famiglia ha voluto fosse celebrato il funerale.
Questa disgrazia, capitata lunedì sera a San Martino al Tagliamento, di riflesso si è vissuta dunque anche nel Veneto orientale terra di origine di Matteo. Stava rientrando a Casarsa in bici di sera quando è stato centrato in pieno da una macchina. L’uomo è deceduto qualche ora dopo in ospedale.
La tragedia
Stava rientrando dalla casa della ex compagna dove era andato a trovare lei e il figlio piccolo. Di professione cameriere, gli era stata riconosciuta una percentuale di invalidità nel 2019 dopo un precedente incidente stradale ed era in attesa di acquistare una macchina speciale adatta al suo tipo di guida.
Matteo viveva a Casarsa in via Rossini, e per qualche tempo ha abitato a Sesto al Reghena. Ha collaborato con vari ristoranti locali, come il Villa Curtis di Cordovado. Era una persona mite, ma riservata. Così lo hanno descritto i vicini della corte di via Rossini. «Lo vedevamo con la compagna e il bambino. Ma non entrava mai in confidenza. Era riservato».
Gli ultimi baci
Proprio per la sia riservatezza, ma anche per preservare le sue volontà, si è saputo poco del suo rapporto con il portogruarese. L’ex compagna aveva speso per lui bellissime parole. «Aveva salutato il bambino mandandogli i bacini. Poi è andato via. Stavolta per sempre».
Il lutto ha colpito il mondo del calcio dilettantistico a Fossalta e a Concordia Sagittaria.
Calcio in lutto
«Siamo molto addolorati e increduli di fronte a una tragedia che lascia senza parole» commenta Gianluca Petrucci, il presidente del Real Sindacale dove giocava Matteo Moro. Cursore di fascia cresciuto nella Fossaltese giovanile, Moro aveva giocato per un breve periodo anche nel Villanova.
«La sua invalidità non gli impediva di giocare a pallone» commenta il presidente del Real Sindacale Petrucci «Ha giocato quest’anno una sola volta poiché doveva ritrovare la forma fisica. Suo fratello Christian gioca con noi ma ha preso un periodo di pausa. Al funerale ci presenteremo in divisa e porgeremo la maglietta di Matteo sulla sua bara».
«Una notizia tremenda» ha riferito Alessio Garbin, esperto di calcio dilettantistico «Nonostante l’invalidità Moro era componente della rosa. Un impegno non da poco, partire da Casarsa per giungere a Sindacale per giocare in terza categoria, ma la passione era tanta e la fatica non si faceva sentire. Un inizio di stagione difficile, tante sconfitte ma domenica era arrivata la prima soddisfazione, un pareggio, quel punto che aveva festeggiato con gli amici di squadra, un inizio che però per Matteo è un addio.
La notizia della scomparsa è tragica, quasi surreale ma è tutto vero, Matteo non c'è più. La squadra nel dolore decide che non ci si può fermare. Domani il Real Sindacale scenderà in campo, a Maerne, con il lutto al braccio e avrà quel minuto di silenzio per ricordare Matteo in campo. Non conoscevo Matteo ma posso capire lo stato d'animo dei ragazzi, della società perché anch'io so cosa si prova a perdere un compagno di spogliatoio. Un abbraccio forte ai famigliari».
Matteo oltre al fratello lascia due sorelle e tanti altri parenti.