È morto Pasquale Bergamin, capitano d’industria e capostipite della dinastia del mobile in Friuli e in Veneto
Aveva studiato a Udine al collegio laico Toppo Wassermann conseguendo il diploma in ragioneria che gli avrebbe aperto la carriera nel settore bancario. Iconici gli edifici rossi con il marchio in gigantografia che segnarono una stagione dell’architettura grazie all’apporto di Gino Valle
SAN DONA'. Muore a 88 anni il capostipite della dinastia del mobile in Veneto e Friuli. Pasquale Benito Bergamin si è spento all’ospedale di Portogruaro e lascia la moglie Laura, i figli Eva e Massimo. I funerali saranno celebrati domani alle 11 nella chiesa di Sant’Agnese a Portogruaro, dove oggi alle 19. 30 sarà recitato il rosario nel santuario della Madonna di Fatima.
Quinto degli otto figli di Alessandro Bergamin, era nato il giorno di Pasqua, primo aprile del 1934. Per evitare le ostilità del regime il padre gli aggiunse il secondo nome evocativo. Il padre era artigiano a Portogruaro, originario di Castelfranco, produttore di botti e mastelli da bucato. Ma il giovane Pasquale doveva studiare e frequentò il collegio laico Toppo Wassermann di Udine conseguendo il diploma in ragioneria che gli avrebbe aperto la carriera nel settore bancario. Lui invece decise di aprire subito un negozio di casalinghi sulle rive del Lemene, mobili e elettrodomestici molto richiesti negli anni Cinquanta.
Nei primi anni Sessanta ci fu un crescendo di domanda dovuta allo sviluppo dell’edilizia a Portogruaro, Latisana e San Donà e nelle località balneari. Con il compianto fratello Danilo, suo braccio destro, Pasquale stava dando vita a un impero del mobile. Prima dell’avvento di altri marchi famosi, Bergamin fu un precursore. Iconici gli edifici rossi con il marchio in gigantografia che segnarono una stagione dell’architettura grazie all’apporto di Gino Valle.
La svolta, nei primi anni Settanta con l’apertura del centro vendita di San Donà, che già ospitava l’angolo per i bambini. Bergamin fu promotore della Società per Azioni per la strutturazione amministrativa adatta a una azienda moderna. Ha collaborato con il grafico e designer Giulio Cittato per la nuova identità d’immagine architettonica, grafica e di contenuti.
Da amministratore delegato ha raccolto la sfida tecnologica, avviando un sistema computerizzato di elaborazione dati che consentì all’azienda di superare le crisi di mercato e sociali e proiettare l’impresa verso lo sviluppo. Il magazzino centrale e il centro servizi di Summaga a Portogruaro, il centro vendita di Magnano in Riviera, la ristrutturazione del centro vendita di Latisana portano la firma dell’architetto Valle. Negli anni Novanta è inaugurato il centro di Istrana e quello di Campodarsego. Nella comunicazione ha lavorato con Enrico Regazzoni e con designer internazionali.
Ha avuto visioni pionieristiche ed era uno sportivo che amava le maratone, tra cui quelle New York, Berlino e Venezia. Affrontava le sfide sui lunghi tracciati come la “100 km. del Passatore Firenze-Faenza”. Gli allenamenti quotidiani anticipavano il lavoro.
Negli ultimi anni, le passioni per il nordic walking, montagna, sci e scalate. Amava le letture e i corsi di filosofia con il professor Don Paties. All’università della Terza Età si era appassionato a varie discipline. La società e il marchio Bergamin, ufficialmente riconosciuto, resterà nella storia.