Ivrea, un laboratorio di pensiero dentro alle Officine Ico
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foto da Quotidiani locali
IVREA. C’è fermento culturale sulla riva destra della Dora. All’interno delle Officine Ico è nato un nuovo laboratorio di pensiero critico, che ha già fatto parlare di sé per gli incontri con il vescovo emerito Luigi Bettazzi, con la Maestria canavesana di Marco Peroni, e con le filosofe ribelli raccontate da Matteo Saudino, in arte Barbasophia. È il progetto Officine Ico-Lab di Ico impresa sociale. Che, oltre ad aver già restituito alla cittadinanza il Salone dei 2000 con quegli incontri pubblici, si appresta a mettere a frutto gli altri spazi concessi da Icona. «L’idea è quella di muoverci su tre assi - spiega Dimitri Buracco Ghion, vice presidente di Ico impresa sociale -: quello culturale, che già si sta sviluppando con gli incontri, quello della formazione e quello del sociale». Le novità più importanti, per il futuro più prossimo, arrivano dal settore della formazione: nascerà la Ico Academy. È già previsto, infatti, un percorso di sei mesi per operatori culturali, con 5 moduli in aula il venerdì e il sabato. Si concluderà con un workshop di un mese, in cui i giovani coinvolti lavoreranno direttamente con i 5 partner - Museo Garda, Grande invasione, Inrete, Infermieristica e Zac - sviluppando un progetto aderente alla realtà con cui si collabora.
Sarà uno luogo ibrido, polifunzionale, dunque, che ospita già la mostra “Lettera 22 - la macchina per leggere Olivetti” e che si propone di render visitabili gli spazi che abita, con la speranza che prima o poi la visita possa arrivare fino ai mattoni rossi.
Nei locali che si affacciano sul cortile, poi, c’è l’obiettivo di aprire un bar e un punto ristorazione che si chiamerà Ico M-eating. «È un progetto molto ambizioso - sottolinea la presidente di Ico impresa sociale Nicoletta Marcon - e naturalmente la prospettiva è quella del medio-lungo termine. Stiamo condividendo tutto con la proprietà e al momento siamo ancora un cantiere. Quello che abbiamo in mente è uno spazio ibrido, innovativo, alternativo, che possa diventare un laboratorio del pensiero critico. E fino ad ora abbiamo sperimentato una grande risposta da parte del pubblico. Credo sia perché c’è voglia di cose di qualità».
Altro punto fondamentale è quello di unire le esperienze. Ne sono prova i partner del corso di formazione per operatori culturali. Un’altra realtà della riva destra della Dora, lo Zac, ha già lanciato il suo endorsement a Officine Ico-Lab. E lo ha fatto in maniera, semplice, naturale, con un post su Facebook pubblicato il 2 novembre: «Non sapete bene cosa fare venerdì? Niente panico, ci pensiamo noi! Vi consigliamo un bel pomeriggio e sera sulla riva destra della Dora: alle 17 andate alle Officine Ico-Lab per l'incontro con Matteo Saudino BarbaSophia, poi attraversate i binari per cenare da noi al buffet del venerdì, e alle 21 vi potete gustare 3 Carema e il film Vino di Confine. Concludete la serata con una passeggiata sulla Dora al chiaro di luna».