Sassi sui binari, il treno ci finisce contro e si deve fermare: individuati e denunciati tre minorenni
Forte urto con la locomotiva. Le ipotesi d’accusa: interruzione di pubblico servizio e attentato alla sicurezza dei trasporti. Le indagini mirano anche a stabilire se i gesti compiuti possano essere legate a eventuali sfide nate sui social
Tre ragazzi minorenni della provincia di Udine sono finiti nei guai per aver posizionato – stando alle ipotesi accusatorie – alcuni ostacoli (sassi o rami) sui binari lungo la linea ferroviaria Venezia-Udine.
Il fatto è accaduto più di due settimana fa, a fine ottobre, ma la notizia si è diffusa solo nei giorni successivi, con il passaparola. Per il momento, infatti, non ci sono note ufficiali della Procura o delle forze dell’ordine.
Da quanto si è potuto apprendere, comunque, nei confronti dei minorenni sarebbero scattate denunce per le ipotesi d’accusa di interruzione di pubblico servizio e di attentato alla sicurezza dei trasporti.
Ora gli inquirenti della Procura per i minorenni di Trieste sono al lavoro per chiarire che cosa sia avvenuto esattamente.
La vicenda giudiziaria, stando a quanto è emerso finora, sarebbe legata a quanto segnalato nei giorni scorsi dal personale ferroviario impegnato a bordo del treno regionale 3618 Venezia Santa Lucia-Udine.
Gli addetti, mentre il convoglio stava percorrendo il tratto tra Conegliano e Pianzano (in provincia di Treviso), hanno sentito un forte urto sul lato destro della locomotiva.
Durante i controlli effettuati poco dopo, sono state riscontrate evidenti tracce di polvere bianca sulle ruote, dovute probabilmente alla presenza di sassi sui binari, come hanno ipotizzato gli stessi tecnici di Trenitalia.
Il capotreno e gli agenti della polizia ferroviaria hanno poi effettuato verifiche lungo la linea, non trovando alcun ostacolo. Il treno in questione, nel frattempo, ha accumulato quasi un’ora di ritardo (53 minuti).
Gli agenti della Polfer di Pordenone, dopo aver effettuato tutta una serie di accertamenti, sono riusciti a risalire ai presunti responsabili dell’atto e ora sono in corso ulteriori verifiche per capire come è nata l’idea di compiere tale azione.
Tra l’altro, le indagini che sono state avviate mirano anche a stabilire se i gesti compiuti da questo gruppo di giovanissimi possano essere legate a eventuali sfide pericolose (in inglese “dangerous challenge”) lanciate sui social network oppure no. Su tale aspetto il riserbo degli investigatori, in questa fase, è massimo.