Pronto soccorso di Trieste: ecco il piano di Asugi contro le criticità
Dall’attivazione di nuovi posti letto nell’ospedale di comunità all’ampliamento degli spazi e ai trasporti secondari rafforzati
TRIESTE L’attivazione entro metà dicembre di 20 posti letto, e a stretto giro di altri 20, per i pazienti che hanno una necessità di cura a bassa intensità clinica e medio-alta assistenziale. Il direttore di Asugi, Antonio Poggiana, ha incontrato ieri le organizzazioni sindacali dei lavoratori del Pronto soccorso, per indicare le linee che la direzione strategica adotterà per cercare di alleggerire la pressione sulla struttura.
La prima richiesta di medici, infermieri, operatori sociosanitari e tecnici è stata quella di liberare il Pronto soccorso da quei pazienti lungodegenti che in realtà non hanno una vera e propria emergenza, ma che soggiornano nei corridoi per la mancanza di posti letto per i ricoveri. Poggiana, accompagnato dal direttore sanitario Andrea Longanesi, dal direttore sociosanitario Fabio Samani e da quello amministrativo Eugenio Possamai, e alla presenza del direttore del Pronto soccorso Franco Cominotto, ha presentato gli interventi da attuare su cinque punti: «La priorità – spiega Poggiana – è la realizzazione in via sperimentale dell’ospedale di comunità con l’apertura di 20 posti letto entro il 15 dicembre e altri 20 a stretto giro per arrivare a 80 a pieno regime. Sarà frutto di un accordo pubblico/pubblico attraverso il quale Asugi gestirà la parte clinica mentre a un altro soggetto verrà affidata la parte infermieristica e socio assistenziale».
Venerdì è previsto un incontro con il Comune di Trieste e l’ipotesi più accreditata è di trovare posto in una realtà che gestisce l’amministrazione come ad esempio il Gregoretti. «Il secondo punto – conferma poi il direttore di Asugi – prevede il miglioramento dei percorsi in area medica e internistica, portando da 7 a 15 i posti letto giornalieri per i ricoveri. Contemporaneamente – è il terzo punto – verrà potenziato il servizio di trasporto secondario per accelerare le dimissioni».
Asugi conferma che a breve partirà l’opera di ampliamento dell’attuale struttura di 250 metri quadrati, in attesa dell’intervento definitivo previsto dal piano di rifacimento di Cattinara, con il Pronto soccorso che passerà dagli attuali 1.800 metri quadrati ai 3 mila definitivi. Al via anche il servizio di sorveglianza fisso dalle 22 alle 6 del mattino nel Pronto soccorso. Edilizia e sicurezza sono i passaggi 4 e 5 del piano.
Il confronto è stato definito sereno, pacato e costruttivo da tutte le parti. «Gli obiettivi – spiega Poggiana – sono da un lato dare serenità ai lavoratori per evitare le fughe del personale, molto difficile da sostituire vista anche l’esperienza, dall’altro offrire il servizio più appropriato al fabbisogno dell’utenza e al reale bisogno di salute». Sul fronte del personale a breve è previsto l’inserimento di 5 infermieri una volta completati i corsi di laurea.
Alberto Peratoner, segretario regionale di Aaroi Emac, parla di «riunione positiva nelle premesse e promesse. La decisione di attivare dei posti letto dove alleggerire il ricovero dei pazienti che oggi restano in Pronto soccorso risponde alle richieste degli operatori. Da parte nostra ci sarà una vigile attesa e la verifica dell’applicazione di questo passaggio fondamentale».
I segretari regionali di Uil Medici Fvg, Alessandro Balani, Uil Fpl Fvg, Stefano Bressan e i vicesegretari regionali di Cimo, Fabrizio Riccio, e di Nursind, Afrim Caslli, in una nota confermano la criticità del problema a livello regionale, «oggetto di discussione anche lunedì prossimo con il vicepresidente della Regione, Riccardo Riccardi, a seguito della richiesta di incontro di Uil e Nursind. A Cattinara, oltre a quella del personale, riteniamo che le carenze siano anche strutturali e organizzative. Risultano insufficienti i posti letto nelle medicine e i pazienti rimangono in carico al Pronto soccorso per molti giorni. Va implementata la capacità ricettiva delle mediche ma siamo assolutamente contrari ai posti bis nei reparti con il personale attuale in organico».
La soluzione prospettata da Poggiana risponde quindi alla richiesta avanzata. Sul fronte del personale del comparto, Fabio Pototschnig della Fials, Francesca Fratianni della Fp Cgil e Giorgio Iurkic e Pierpaolo Carrieri della Cisl Fp, confermano che l’impegno su cinque punti preso da Asugi è positivo: «Lo abbiamo accolto con favore ma, per verificare il rispetto degli stessi, abbiamo chiesto un prossimo incontro che si terrà il 15 o 16 dicembre».
I segretari provinciali della Cgil, Michele Piga, e della Cisl, Michela Anastasio, avevano invece incontrato la direzione di Asugi in mattinata, rilevando l’insufficienza delle relazioni sindacali, che si sono di fatto interrotte dopo il giudizio negativo rispetto all’Atto aziendale del 2022. L’azienda, spiegano i sindacati, ha preso l’impegno a redigere un protocollo unitario di relazioni sindacali.