A Udine 164 antenne di telefonia mobile e 73 richieste: il Comune prova a ridurre i siti
L’aggiornamento del Regolamento comunale per la telefonia mobile, approdato martedì 22 novembre nella commissione Territorio e ambiente presieduta da Giovanni Govetto, è stata l’occasione per fare il punto sulla presenza di antenne in città e sulle future installazioni.
Nel complesso a Udine ci sono 164 impianti di telefonia mobile, a cui potranno aggiungersi, nei prossimi anni, ulteriori 73 installazioni (tante sono le richieste pervenute), 46 delle quali su tralicci già esistenti.
La buona notizia è che dalle simulazioni in 3D effettuate dalla società Polab, incaricata dal Comune di aggiornare il regolamento, l’incidenza dell’impatto elettromagnetico delle antenne esistenti sommate a quelle da posizionare, si mantiene sotto i 2 Volt per metro (il limite di legge è di 6 Volt per metro).
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«Con questa delibera – ha spiegato l’assessore all’Ambiente Silvana Olivotto – si è cercato di ridurre, per quanto possibile, il numero di siti in cui posizionare nuove antenne, compatibilmente con le esigenze della copertura del segnale.
Nel regolamento sono indicati i siti potenzialmente utilizzabili dalle società di telefonia mobile, sia quelli di proprietà comunale sia privata. È un modo per evitare la proliferazione incontrollata degli impianti».
A entrare nel merito delle caratteristiche del Regolamento è stato Alfio Turco di Polab: «Diciamo subito che trattandosi di opere considerate strategiche per il Paese, un Comune non può negare l’autorizzazione per un nuovo impianto, ma può disciplinarlo, in particolare per quanto riguarda l’impatto elettromagnetico».
Ricordando come soltanto il 15% dei Comuni italiani si è dotato di un Regolamento della telefonia mobile, Turco ha fatto un cenno alla tecnologia 5G: «Se dipendesse da me, spegnerei tutte le altre tecnologie e terrei solo il 5G, in quanto l’incidenza, dal punto di vista elettromagnetico, è più bassa».
E proprio sul 5G si è innescata la polemica politica: «Non va dimenticato che questa maggioranza – ha ricordato Federico Pirone (Innovare) – ha promosso un ricorso contro l’installazione del 5G, perdendolo e dimostrando l’inefficacia e l’inutilità di quell’azione. Oggi prendiamo atto che si è cambiata idea per andare nella direzione opposta».
Ancora più duro Carlo Giacomello (Pd): «Sulla questione il sindaco ha dimostrato la sua incompetenza, annunciando che Udine sarebbe diventata una città libera dal 5G».
La difesa d’ufficio è arrivata dall’assessore Olivotto: «È vero che è stato fatto un ricorso, ma ci trovavamo in una situazione in cui i comitati di cittadini ci incalzavano contro il 5G, e il clima era pesante. Abbiamo preferito agire e non restare inerti, con la consapevolezza che il Tar ha contribuito a fare chiarezza sulla questione».
Domenico Liano (M5S) ha chiuso rammaricandosi per il mancato confronto in commissione nella fase di stesura del nuovo Regolamento.