Duemila coperte di lana sulle Mura di Treviso per combattere la violenza sulle donne
foto da Quotidiani locali
La coperta di Viva Vittoria avvolge Treviso per combattere la violenza sulle donne. Dal Bastione San Marco a Porta Frà Giocondo, il lavoro a maglia e uncinetto fatto da migliaia di persone e associazioni è stato steso sul viale delle Mura: più di 8 mila i quadrati in lana 50x50cm realizzati che sono andati a formare oltre 2 mila coperte che unite e messe in fila di tre hanno percorso quasi 700 metri.
Ora le coperte potranno essere riscattate con delle donazioni che saranno devolute al Centro Antiviolenza Telefono Rosa di Treviso, che da inizio anno ha offerto assistenza a 170 donne vittime di violenza, e alla Casa Rifugio “CasaLuna” del Comune di Treviso che nel 2022 ha accolto cinque donne e i loro figli. Le coperte saranno esposte per tutto il giorno e stanno già andando a ruba tanto che le organizzatrici, se le richieste saranno superiori all’offerta, sono pronte per rimettersi al lavoro per realizzarne altre nella sede di Viva Vittoria Treviso nell’ex pasticceria Sommariva che almeno fino a dicembre ospiterà l’associazione.
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«Al di là del numero di coperte, la vittoria è stata trovare uno spazio di ritrovo per persone diverse l’una dall’altra ma che si sono unite per lavorare a maglia ma soprattutto passando del tempo assieme e facendo rete – commenta Rosa De Filippo, presidente di associazione Up – I sogni fuori dal cassetto e tra le organizzatrici di Viva Vittoria Treviso – Abbiamo due chilometri di distesa coloratissima, piena di amore e di entusiasmo. Questo è anche il periodo giusto per le coperte e può essere un’ottima idea di regalo per Natale. All’ex Sommariva abbiamo incontrato anche degli studenti che ci hanno chiesto di fare dei corsi di lavori a maglia e forse da dicembre potremmo organizzarli. Inoltre, molti passanti e turisti si sono fermati incuriositi e spesso di univano a noi con ago e filo».
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Il ricavato dell’iniziativa sarà destinato alla creazione di una ludoteca nella Casa Rifugio di Treviso e per la formazione nelle scuole promossa dal Centro Antiviolenza Telefono Rosa: «Percorrendo le mura ho trovato il concetto di rete che noi promulghiamo – afferma Cristina Tonon, coordinatrice dell’Unità Operativa Prevenzione Violenza del Comune di Treviso – Ogni quadrato rappresenta una donna e in questa rete tutti devono fare da sentinella. Grazie a Viva Vittoria perché è riuscita a coinvolgere anche i ragazzi».
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«Abbiamo raggiunto una tappa importante perché abbiamo aumentato la partecipazione e la consapevolezza – aggiunge Rita Giannetti, presidente del Centro Antiviolenza Telefono Rosa di Treviso – Operiamo da 32 anni, il nostro lavoro è stato molto ed ora dobbiamo spingere per un cambiamento culturale grazie alle nuove generazioni».