La città di Pordenone e i soccorritori della grande alluvione: vent’anni di gratitudine celebrati al teatro Verdi
PORDENONE. In quei giorni terribili di vent’anni anni fa sono stati fianco a fianco giorno e notte, senza sosta, pensando solo ad alleviare le sofferenze di chi in una notte aveva perso la casa o l’azienda, i ricordi di una vita.
Nella serata di lunedì 28 novembre, invece, i soccorritori dell’alluvione 2002 – vigili del fuoco, volontari della Protezione civile e della croce rossa, militari dell’Esercito, alpini – sono stati guidati dalle immagini e dalle parole in un viaggio nel tempo. Per l’impegno di allora, per aver consentito al territorio di risollevarsi, sono stati premiati nel corso dell’evento promosso dal Comune di Pordenone e dal Messaggero Veneto sul palcoscenico del teatro Verdi.
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Dopo il video realizzato da Francesco Guazzoni e Alessandro Pasian che ha ricreato la suggestione e l’atmosfera di allora, sono stati gli stessi protagonisti di allora, accompagnati da Antonio Bacci, responsabile della redazione del Messggero Veneto di Pordenone e all’epoca giovane cronista, a ricordare che cosa accadde la notte tra il 26 e il 27 novembre 2002 e nei giorni seguenti.
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Stefano Zanut e Renzo Bani, per i vigili del fuoco, Giandomenico Veronesi e Lorena Morassut, per la protezione civile. Poi è stata la volta dell’ex sindaco Sergio Bolzonello e di Claudio Morassut, all’epoca benzinaio di via Mestre.
Proprio il cartello dei 4.2 metri al distributore di via Mestre è il ricordo indelebile dell'ex sindaco, che ha ringraziato i dirigenti del Comune Sogaro e Zotti, ha ribadito l’orgoglio di guidare una macchina comunale efficiente e una comunità unita, trasversalmente: «Devo ringraziare la giunta di Renzo Tondo che stanziò i 40 milioni per i risarcimeni- ha detto – e quella di Illy e Moretton per gli altri 40 necessari per le infrastrutture».
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A seguire le testimonianze del campione olimpico di canoa, Daniele Molmenti e dell’editore Giovanni Santarossa, figlio di Villanova vecchia.
A ritirare i premi l’ingegner Matteo Carretto e Marco Minozzi per i vigili del fuoco, il direttore regionale della protezione civile Amedeo Aristei, il vicecomandante della Brigata Ariete colonnello Pierluigi Lodola, il vicepresidente della sezione Ana Mario Povoledo, per la Croce rossa il delegato per l’emergenza Michele Asaro.
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Il ministro Luca Ciriani, che è stato assessore regionale alla protezione civile, ha ricordato che «in uno dei momenti più difficil, la nostra provincia ha messo cuore e professionalità. Quella tragedia ha insegnato a tutti, perché tutte le giunte regionali hanno programmato interventi che oggi non creerebbero i danni di allora». Il grazie anche del vicepresidente della Regione Riccardo Riccardi: «C’è un segnale potente che esce da Pordenone: davanti ad eventi del genere, anche il covid, non c’è un sistema collaudato e preparato che si salva da solo. O costruisci una grande alleanza con la società o non ce la fai».
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Il sindaco Alessandro Ciriani: «Per chi è nato negli anni ’70 questo è stato il vero Orcolat, abbiamo visto acqua e fango portarsi via tutto. Ma proprio nel momento più critico è scattata una grande solidarietà, un unico cuore che batteva per la comunità. Quella volta la colpa è stata non aver capito la che difesa idrogeologica è una priorità e ancora qualcosa va fatto».
La serata è proseguita con l’ironia contagiosa dei Papu, che sono riusciti a strappare un sorriso, ma anche con la serietà di due esperti della condizione idrogeologica: l’ingegner Renato Villalta, dirigente del settore Ambiente del Comune e l’ingegner Nino Aprilis.
Gran finale di emozioni con il video del brano “Suite for Vajont” – musica scritta dal compositore pordenonese Remo Anzovino e video realizzato dallo stesso Francesco Guazzoni – che ha creato un ponte ideale con il 2023, quando ricorrerà l’anniversario di un’altra ferita: il disastro del Vajont.