L’ex Casa di Abramo riapre: 12 volontari, già 2 italiani in lista
Ivrea
Aprirà venerdì, con un altro nome e già due italiani 60enni pronti a stabilirvisi, entrambi segnalati dai Servizi sociali. D’ora in poi, l’ex Casa di Abramo di vicolo Taglianti - perché di questo stiamo parlando - si chiamerà casa di accoglienza e ospitalità Circoli virtuosi. Ne ha riaperto i battenti l’associazione di volontariato omonima, giuridicamente un’Odv (Organizzazione di volontariato) che ha appena firmato con la parrocchia proprietaria dell’immobile un accordo per il comodato d’uso quinquennale per dare un tetto a italiani e stranieri per un periodo di sei mesi-un anno. Martedì mattina, una parte dei 12 volontari era impegnata a ultimare le pulizie nei locali dislocati sui tre piani della palazzina. Camere per un totale di nove posti letti, una grande zona giorno comune, servizi, lavanderia. Con loro, sorridente, Francesco Cardinale, agente immobiliare 51enne di Ivrea, papà di due figli, da cui è partito un po’ tutto. Uno non nuovo alle esperienze di accoglienza.
Ex volontario Caritas, nel 2017 Cardinale sente di voler fare di più per gli altri. «Dopo essermi separato mi sono trovato a vivere da solo in una grande casa, in più quel periodo è coinciso con un percorso di crescita mio personale». Da lì, alcuni contatti con la prefettura, poi i Servizi sociali, fino ai decisivi Refugees Welcome, sede di Torino. E poi la collaborazione con l’Albero della Speranza di Ivrea, la cooperativa Mary Poppins. «Da allora, casa mia ha ospitato marocchini, ivoriani, iraniani, pakistani in fuga dai loro Paesi di origine. Tutte persone che mi vengono segnalate come già avviate in percorsi professionali. Io a mia volta segnalo la loro presenza alla Questura, non serve altro». Dal 2017 fino ad oggi, Cardinale ha ospitato in tempi diversi 11 persone (l’undicesimo ospite si trova a tutt’oggi da lui). La sua esperienza in questi anni ha generato un gruppo Whatsapp condiviso con altri eporediesi attivi in questo ambito e infine è arrivata la pagina Facebook chiamata appunto Circoli virtuosi. «Nel mio percorso ho incontrato bellissime persone che ancora prima di me hanno fatto esperienze di accoglienza gratuita: Alberto Corino, Mario Zannini, Valdo Del Priore. Ho conosciuto volontari, operatori delle cooperative e assistenti sociali, donne stupende che credono in quello che fanno. Col tempo ho costituito una rete di persone, volontari, professionisti e simpatizzanti». E arriviamo a vicolo Taglianti.
Quando «ho saputo che la Casa di Abramo aveva chiuso e che l’associazione si stava sciogliendo non sono potuto stare con le mani in mano. Il problema dell’emergenza abitativa nel nostro territorio è grave perché le strutture in funzione sono del tutto insufficienti». La gente comune, aggiunge, «non se ne rende conto perché queste persone sono invisibili, ci accorgiamo solo dei casi particolarmente evidenti, come il clochard di piazza Ottinetti, ma sono solo la punta dell’iceberg. C’è una urgente necessità di aiuto alle persone fragili, che in questi ultimi anni sono aumentate, anche tra gli italiani». Serve però l’aiuto di tutti perché Circoli virtuosi sia economicamente sostenibile. «La Curia non ha più la possibilità di finanziarci – riprende Cardinale – e quindi l’intero impegno economico dovrà essere sostenuto per mezzo di donazioni e quote sociali dei soci. Non ci vuole molto: se il 5% della popolazione eporediese donasse 10 euro l'anno potremmo avere la tranquillità di far fronte a tutte le spese. Abbiamo aperto apposta un conto corrente presso il Monte dei Paschi di Siena. Noi siamo qui, se qualcuno volesse entrare in squadra anche come volontario ne saremmo felici». Info: circolivirtuosi@yahoo.com.