Da Oglianico al Qatar per ballare all’inaugurazione dei Mondiali di calcio
OGLIANICO. Un’avventura mondiale per il ballerino Erik Giolitto, ventenne di Oglianico, in Qatar per prendere parte alla cerimonia di apertura dei Mondiali di calcio 2022.
Il giovane oglianicese inizia a studiare la batteria a cinque anni al Liceo musicale di Rivarolo Canavese, ma successivamente si appassiona alla danza, in particolare l’hip hop, sotto la guida dell’insegnante Riccardo Genovese, sempre nella scuola rivarolese. La sua passione lo travolge, perciò inizia a frequentare la scuola Intidanza di Kenny Del Castillo Huaman a Torino, dove ha approfondito la danza contemporanea e la danza classica, unita all’urban dance. Parallelamente inizia a studiare all’Università di Torino: «Ho provato la facoltà di Fisica, ma ho capito subito che non era il mio ambiente perché ero sempre focalizzato sulla danza - spiega Giolitto. - Così nel gennaio 2021 decido di provare l’audizione alla scuola Modulo academy di Milano, in particolare il ramo dell’urban dance che è tutto ciò che riguarda la street, ad esempio rap, R&B, house, hip hop, black music, latin music e reggae, ma non solo. Riesco ad accedere alla scuola il mese successivo e sto continuando gli studi tuttora».
Grazie alle sue capacità di ballerino viene chiamato, insieme ad altri provenienti da tutta Italia, a partecipare all’apertura dei mondiali di calcio organizzati dalla Fifa in Qatar il 20 novembre. «Siamo partiti il 2 di novembre e in tre settimane abbiamo dato vita allo spettacolo. I coreografi hanno creato la coreografia e l’abbiamo imparata. Le difficoltà e gli intoppi sono stati tanti, ma con il gruppo che si è unito in corso d’opera siamo riusciti a superarle senza troppi problemi».
Uno spettacolo che ha visto come protagonisti 800 ballerini e l’attore americano Morgan Freeman, tutto contornato da uno stadio, lo Stadio 974, contenente circa 40mila persone. «È stata un’esperienza bellissima, un’emozione indescrivibile data la grandezza dello stadio, da tutte le persone presenti e quelle che ci osservavano da casa. Un’opportunità grandissima che mi è stata offerta e devo ringraziare, tra i tanti, anche il mio insegnante Emanuele Cristofoli, in arte Laccio».
Le differenze culturali tra il Qatar e il mondo occidentale non si sono fatte sentire: «C’erano tante persone con caratteristiche diverse nel gruppo, ma nessuno ha mai avuto problemi. Siamo stati ospitati in un luogo incredibile, circondati da hotel di 40 piani costruiti appositamente per i mondiali di calcio. L’atmosfera è stata molto ospitale e non abbiamo mai avuto preoccupazioni e paura».
Lunedì 21 novembre Erik è ritornato in Italia, alla sua routine che comprende la danza e il secondo anno della Modulo academy, ma anche gli studi all’Università Iulm di Milano al corso Comunicazione media e pubblicità. Per ora il ballerino riesce a far coincidere tutti gli impegni: «Le mie giornate sono piene, non sono mai fermo, ma ciò che studio mi piace, anche se la mia priorità resta la danza».
Nel suo futuro Giolitto vede la danza: «Vorrei potermi mantenere con la professione di ballerino, poter trasformare la mia passione in un lavoro, forse in Italia, ma vista la visione buia e antica del ballerino che non viene considerato un professionista, magari all’estero in un’accademia. Il mio “secondo piano A”, perché la frase piano B prevede che quello precedente sia fallito, vede anche l’unione delle discipline studiate: la danza e la comunicazione».
Nel frattempo, quest’avventura porta il giovane ballerino più vicino al suo obiettivo: «Ringrazio i miei genitori, senza di loro non sarei qui, per il 90% dove sono lo devo a loro».