Grado ottiene il distaccamento dei Vigili del fuoco. L’annuncio al saluto del colonnello Granata al Comando di Gorizia
GORIZIA Quasi quattro anni al Comando provinciale dei Vigili del fuoco. Il colonnello Alessandro Giuseppe Granata il 19 dicembre prenderà servizio a Lecco.
Sabato, la ricorrenza di Santa Barbara sarà la sua ultima cerimonia, nell’incedere nel giardino della caserma di Gorizia verso il monumento dedicato ai Caduti, per la deposizione della corona, con le caserme aperte. «Lascerò il cuore in questo territorio. Ho potuto lavorare con alte professionalità, vigili del fuoco che hanno dimostrato, e dimostrano quotidianamente, capacità, efficacia ed efficienza nel loro lavoro. Ottimo è stato anche il rapporto con tutte le istituzioni, la Prefettura e le autorità regionali che sono state di grande supporto», osserva il comandante ed il pensiero che gli si staglia è l’”inferno di fuoco” sul Carso.
«Abbiamo vissuto momenti di considerevole impegno, è stata una battaglia affrontata e vinta insieme, in un sistema che ha dato prova di professionalità, sinergia e validissimi apporti anche a livello nazionale. È stata un’estate davvero difficile. Una battaglia che ha dato la misura reale di come il confine non esiste, ma esistono uomini che si aiutano l’un l’altro», ricordando l’alleanza operativa tra con la Slovenia. Angeli del Carso, sono stati riconosciuti nell’abbraccio della comunità. «La collaborazione con il personale dei vigili del fuoco è stata proficua perfino durante il periodo dell’epidemia da Covid 19», aggiunge.
E ora ha tra le mani un altro riconoscimento. Lo scorso venerdì ha ricevuto il decreto ministeriale con il quale viene autorizzata l’apertura del distaccamento annuale su base volontaria dei vigili del fuoco a Grado. «A breve saranno completati gli ultimi aspetti dal punto di vista formativo – spiega –. Saranno messi subito a disposizione venti volontari che hanno ottenuto quest’anno l’abilitazione al termine del corso. L’organizzazione sarà simile a quella di Lignano Sabbiadoro. Il distaccamento a Grado è inserito nell’apparato di soccorso provinciale dei Vigili del fuoco, pertanto sarà seguito e guidato dal personale permanente operante a Monfalcone».
Sede operativa è la stessa dedicata al servizio estivo, l’ex scuola Leopardi, in via Pampagnola. Granata lo definisce «un primo passo nella direzione di notevoli sviluppi futuri per il servizio a Grado e nella laguna». Con ciò facendo intendere la possibilità di un’evoluzione, anche logistica, sul territorio gradese. Sembra quasi una sorta di ideale “passaggio di consegne” per il futuro. «Importante – dice – è che si lavorerà per far diventare il distaccamento di Grado permanente». Intanto, si parte con i venti volontari. L’avvio del servizio è previsto tra febbraio e marzo 2023. Il soccorso nautico verrà comunque assicurato da personale permanente che manterrà la sua presenza anche durante l’estate. «Il presidio volontario sarà caratterizzato da una fase di avviamento, trattandosi di nuove leve, giovani che saranno seguiti e coordinati dalla sede di Monfalcone. La piena operatività sarà raggiunta nell’arco di 2 anni», constata il comandante, che sottolinea un ulteriore aspetto, in ordine a quella che definisce la «fame di personale». Tanto che aggiunge: «Il distaccamento volontario di Grado costituisce una grande opportunità, sia per il territorio e la popolazione, con la copertura anche invernale, sia per i ragazzi dell’Isontino nell’approccio a questo lavoro. Inoltre, a gennaio inizierà il nuovo corso formativo per il quale abbiamo registrato numerose iscrizioni, il che porta a pensare ad un incremento progressivo». Un avvicinamento a questa professione che potrebbe essere foriera di successive qualificazioni, all’abilitazione di vigile del fuoco permanente. Certo, i volontari costituiscono un supporto ai “permanenti”, personale in carenza per il quale si andrà ai ricambi dovuti al raggiungimento dell’età pensionabile. Granata rileva l’importanza dell’opera di formazione effettuata dai vigili del fuoco: «La preparazione dei volontari permette di diffondere la cultura della sicurezza sul territorio. I giovani vengono formati in modo specifico, più avanzato. È significativo, considerando peraltro che i corsi non si facevano da 20 anni». C’è ancora del tempo per i saluti ufficiali, con le autorità istituzionali e la cittadinanza, «per ringraziare tutti per il buon rapporto che c’è stato. Questi 4 anni sono stati molto positivi. Per me è stata una vera e propria palestra di vita».