Un vescovo friulano per la Chiesa ortodossa: Fasiolo sarà ordinato l’8 dicembre a Venezia
Risponde al telefono direttamente dall’aeroporto di Istanbul Alcide Fasiolo, originario di Magnano in Riviera, che a Costantinopoli è stato eletto vescovo ortodosso della diocesi di Terme.
Fasiolo, 62 anni, sarà ordinato l’8 dicembre nella chiesa di San Giorgio dei Greci a Venezia. È la prima volta che il titolo viene dato a un italiano che fa parte della Chiesa ortodossa canonica. Cattolici e ortodossi professano la stessa fede, ma le due Chiese differiscono principalmente per il ruolo assegnato al Papa: la Chiesa cattolica è rappresentata unicamente dalla figura papale, a differenza delle chiese ortodosse che sono diciassette e tutte indipendenti tra loro.
Che rapporto ha con Magnano in Riviera?
«Magnano in Riviera è il luogo in cui sono cresciuto e vi faccio ritorno abbastanza di frequente. Lì ho trascorso l’infanzia, c’è ancora la casa dei miei genitori».
Come ha inizio il suo percorso all’interno della Chiesa ortodossa?
«Fin da bambino mi sono interessato al mondo ortodosso. Il 15 maggio 1994, a Trieste, sono stato eletto diacono e successivamente sacerdote. Il primo impegno pastorale è stato a Livorno; ho riaperto una storica comunità allo scopo di promuovere l’unità dei greci e degli ortodossi presenti sul territorio toscano. In seguito, mi sono spostato in provincia di Treviso, più precisamente a Sarmede, dove è stato costruito il primo monastero ortodosso femminile dedicato a Santa Barbara. In quel periodo ho capito quanto sia importante e profonda per me la collaborazione con la Chiesa cattolica».
Va ricordato che le è stato assegnato un titolo onorifico. Di cosa si tratta?
«Sì, nel 2008 il patriarca Bartolomeo mi ha dato il titolo di archimandrita del Trono ecumenico. In pratica questo titolo onorifico equivale a quello di monsignore».
Ora vive a Venezia. Di cosa si occupa?
«Attualmente mi sento quasi senza dimora. Sono continuamente in viaggio, ma ricopro il ruolo di segretario generale dell’arcidiocesi ortodossa che ha sede a Venezia. Qui curo i rapporti, traduco discorsi e testi liturgici, inoltre sono diretto collaboratore dell’arcivescovo metropolita ortodosso”.
Cosa succederà il prossimo 8 dicembre?
«Il patriarca ecumenico Bartolomeo, di cui sono stretto collaboratore da una ventina d’anni, ha deciso di riconoscere il mio impegno, elevandomi al grado di vescovo. Sarò ordinato nella chiesa veneziana di San Giorgio dei Greci, alla presenza dei rappresentati del Vaticano, della chiesa cattolica e delle altre chiese ortodosse. La celebrazione della prima liturgia si terrà nel monastero di Montaner di Sarmede, vicino a Treviso».
Un’emozione inaspettata per lei?
«Sì, inaspettata ma più emozionante è stata la dimostrazione d’affetto da parte dei miei ex colleghi. Questo mi fa capire e sperare che sono riuscito a trasmettere anche agli altri qualche valore poiché la vita religiosa si è anche affiancata ad una vita civile. Mi piace stare a contatto con la gente, senza mai montarmi la testa. Capire gli altri e avere una mentalità aperta credo sia la chiave giusta per affrontare tutte le situazioni».