Commercianti ed esercenti favorevoli, i consumatori no: il tetto dei 60 euro e tutte le novità dei pagamenti con il bancomat
Se commercianti ed esercenti, tutto sommato, guardano con favore alla decisione del governo di limitare i pagamenti con il Pos a spese superiori ai 60 euro (sotto quella cifra non c’è obbligo, per il negoziante, di accettare il pagamento elettronico), le associazioni dei consumatori sono decisamente contrarie. «È una misura che non favorisce nè crescità, nè investimenti», attacca la presidente di Consumatori attivi, l’avvocato Barbara Puschiasis. «Si favorisce l’evasione e si limita la libertà dei cittadini», osserva contrariato il presidente di Federconsumatori Fvg Angelo D’Adamo. Una polemica che non accenna a placarsi, anche perchè il provvedimento del governo Meloni è sotto la lente dell’Unione europea, che in merito non si è ancora espressa.
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Carte e bancomat
Secondo il rapporto Cashless 2022 di “The european house - Ambrosetti”, 7 italiani su 10 vorrebbero utilizzare ancora più di oggi le carte di credito o il bancomat per i pagamenti, mentre 6 su 10 vorrebbero ridurre ulteriormente l’uso del contante. In Italia oggi lo scontrino medio è pari a 47,5 euro, quindi in teoria, con il limite del Pos obbligatorio fissato da 60 euro in su, ogni scontrino potrebbe essere pagato in contanti, visto che il commerciante non sarà obbligato ad accettare le carte. Di contro, se servirà maggiore contante nelle tasche degli italiani, si dovrà in qualche modo prelevare. Ma negli ultimi 7 anni in Italia le casse Atm da 43 mila sono state tagliate a 37 mila, quindi, in alcune circostanze o in piccoli centri, ci potrebbe essere una certa difficoltà a reperire euro vicino casa. Il governo comunque va avanti per la sua strada, a meno che non sia l’Europa a mettere alcuni paletti.
Consumatori attivi
«La scelta del Governo di eliminare l’obbligo di pagamenti Pos sotto i 60 euro - dice la presidente di Consumatori attivi Barbara Puschiasis - oltre a favorire l’evasione fiscale è antitetica agli stessi obiettivi fissati nel titolo nel quale viene inserita: “Misure per favorire la crescita e gli investimenti”. Inoltre viene previsto che tale misura sia temporanea, ma la schizofrenia legislativa alla quale si sta assistendo ormai da diversi anni a questa parte anzichè agevolare la concorrenza e creare fiducia nel sistema sta paralizzando sia consumatori che professionisti. Ma tant’è. In secondo luogo, mi sfugge il senso di una tale misura, che dovrebbe essere comunque temporanea (sei mesi, sebbene in Italia non c’è nulla di più stabile di una misura dichiarata temporanea). La vera nota dolente dell’uso del Pos sono i costi del servizio per gli esercenti e i professionisti, costi che vengono ovviamente riversati in maniera generalizzata sul prezzo del prodotto o servizio finale. In realtà emerge come i costi dal 2017 al 2022 si siano ridotti in misura superiore al 60%. Anche le commissioni variabili si sono ridotte nello stesso periodo, così come la spesa complessiva per professionisti e negozianti».
Federconsumatori
«Anziché migliorare la norma e renderla più efficace nella lotta all’evasione e ai pagamenti in nero - spiega Angelo D’Adamo, presidente di Federconsumatori Fvg - , il governo ha pensato di inserire lo stop all’obbligo del Pos per i pagamenti sotto i 60 euro. In questo modo gli esercenti o i liberi professionisti potranno rifiutare pagamenti con carte di credito, prepagate, bancomat e qualsiasi forma di pagamento digitale, pretendendo dai clienti il pagamento in contanti, senza essere soggetti a sanzioni. Una misura che esalta il rischio di facilitare l’evasione fiscale. Così, mentre nel resto d’Europa e del mondo si incentiva l’utilizzo della moneta elettronica, in Italia torniamo all’età della pietra, obbligando i cittadini a pagare in contanti, incuranti persino del fatto che l’eccesso di moneta circolante contribuisce ad aumentare l’inflazione. La troviamo un’operazione inconcepibile e dannosa per l’intera economia, assunta nel momento più sbagliato. Ecco perché invitiamo esercenti e professionisti al buon senso: consentire ai cittadini di pagare con la modalità a loro più comoda è un segno di civiltà».