Multe ai cinquantenni non vaccinati, scaduto il termine: il Friuli Venezia Giulia la regione peggiore in Italia
Tempo scaduto. Da giovedì, 1 dicembre, i cittadini italiani over 50 non possono più giustificare il mancato adempimento all’obbligo vaccinale per motivi sanitari oppure perché nel frattempo si è contratto il Covid. La multa da 100 euro – decisa all’epoca del Governo Draghi – è confermata anche per tutte le categorie professionali, tra cui personale sanitario e forze dell’ordine, che dall’8 gennaio al 15 giugno risultavano non vaccinati.
E la sorpresa, ma sarebbe meglio dire la brutta notizia, è che all’interno delle poco meno di 2 milioni di sanzioni, previste attualmente dall’Agenzia delle entrate, il Friuli Venezia Giulia veste la maglia nera della classifica piazzandosi, con Calabria e Abruzzo, nelle ultime posizioni nazionali quanto a quota di ultracinquantenni non coperti da profilassi anti-Covid in proporzione alla popolazione. In base ai dati e prendendo in considerazione il numero delle terze dosi, infatti, nella nostra regione risultano aver ottenuto anche il primo richiamo il 74,2% dei residenti. E se nella fascia degli over 80 la percentuale è decisamente elevata (95,8%), questa comincia a calare già tra i 70enni (89,2%), scende ancora in coloro che hanno tra 60 e 69 anni (89%) e crolla letteralmente tra i 50enni fermandosi ad appena il 75,4% del totale.
[[ge:gnn:messaggeroveneto:12234035]]
Il Governo di Giorgia Meloni in realtà aveva promesso di cancellare le sanzioni con la Lega che, tra l’altro, martedì ha presentato un apposito emendamento al decreto anti-rave party con l’obiettivo di congelare le sanzioni fino al 30 giugno, ma la legge verrebbe comunque approvata fuori tempo massimo visto che il provvedimento arriverà in Senato il 12 dicembre per poi ritornare alla Camera prima di essere convertito. Il tempo, come detto, è scaduto considerato come siano scaduti i sei mesi concessi dal precedente esecutivo per giustificare il mancato adempimento all’obbligo vaccinale perché nel frattempo si era contratto il Covid oppure per motivi sanitari. In realtà pare che l’Agenzia delle entrate potrebbe attendere ancora in attesa di una possibile norma che annulli le sanzioni.
[[ge:gnn:messaggeroveneto:3167936]]
È l’intenzione del Governo, d’altronde, che prima aveva annunciato almeno il congelamento a margine del decreto Aiuti ter, poi del quater e, infine, in uno dei singoli articoli inclusi alla legge di Stabilità. Ma di questi provvedimenti non c’è traccia in nessuno dei testi attualmente all’attenzione del Parlamento e così gli inadempienti dovranno pagare – almeno al momento – quei 100 euro che sia il ministero dell’Economia sia il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato, avevano invece promesso di voler sospendere.
[[ge:gnn:messaggeroveneto:5455232]]
La sanzione, a regole attuali in vigore, verrà recapitata prima di tutto a chi ha rifiutato il vaccino, ma anche a coloro che, dopo la prima dose, hanno rifiutato la seconda nei tempi previsti oppure hanno fatto trascorrere più di sei mesi da quest’ultima prima di ottenere il booster. Nessuna multa, ovviamente, a chi non ha la quarta dose, ma non possono essere sanzionati nemmeno i vaccinati in attesa della seconda oppure della terza iniezione, chi è guarito da meno di 180 giorni e ha presentato un certificato medico che ne attesti il suo diritto all’esenzione dalla profilassi. Tecnicamente gli esenti, una volta ricevuta la prima lettera nella quale veniva contestata l’infrazione, avrebbero dovuto produrre entro 10 giorni, alla propria Azienda sanitaria di riferimento, la certificazione medica attestante l’esenzione.
L’Azienda, inoltre, aveva il compito di verificare la sussistenza del diritto all’esenzione e trasmettere i dati all’Agenzia delle entrate. In assenza di comunicazioni di esenzioni da parte delle Aziende, infine, la legge ha imposto all’Agenzia delle entrare di predisporre, entro 180 giorni, l’avviso di addebito con valore di titolo esecutivo. Le contestazioni, come per casi simili, potranno essere effettuate soltanto davanti al giudice di pace.