Nuovo bando per il servizio mense a scuola: aumentano le spese del 10%, ecco i costi per le famiglie
Il Comune di Udine, oltre ad aver aumentato la spesa per il servizio di 600 mila euro, ha ritoccato all’insù la tariffa per le famiglie, in media del 10%, cercando comunque di salvaguardare le fasce di reddito più basse
Il nuovo bando per la ristorazione scolastica è pronto. A fronte di un investimento di 9.296.747,10 euro garantirà il servizio mensa per i prossimi tre anni a una cinquantina di scuole cittadine e a oltre 3 mila bambini frequentanti non solo primarie e secondarie di primo grado, ma anche nidi e centri estivi. Pasti che ai genitori costeranno mediamente il 10% in più.
Sull’albo pretorio del Comune è apparsa la determina con il capitolato di gara insieme a tutta una serie di allegati tecnici, ma non sono ancora stati resi noti i termini per la presentazione delle offerte. Questo perché il bando, nei prossimi giorni, sarà inviato all’ufficio pubblicazioni dell’Unione Europea, e a quel punto scatteranno i 35 giorni per poter consegnare le proposte. Il criterio di aggiudicazione sarà quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa, individuata sulla base del miglior rapporto qualità/prezzo.
Due i lotti in gara
L’amministrazione comunale ha voluto puntare molto sulla qualità delle offerte, e non a caso, sui 100 punti assegnati, 90 dipenderanno dalle caratteristiche tecniche, e soltanto 10 da quelle economiche. La procedura di gara sarà interamente gestita tramite la piattaforma telematica di negoziazione denominata “eAppaltiFVG”. Chi si aggiudicherà la gara avrà in gestione il servizio per 36 mesi, con la possibilità di proroga per ulteriori 36 mesi alle medesime condizioni economiche.
Due i lotti inseriti nel capitolato: il primo relativo alla ristorazione scolastica per i nidi e le scuole dell’infanzia statali e i centri ricreativi estivi 3-6 anni (il valore dell’appalto, Iva esclusa, sarà di 3.933.060 euro), il secondo alla ristorazione per le scuole del primo ciclo, doposcuola e centri estivi 6-11 e 11-14 anni (il costo preventivato è di 4.990.680 euro). Nel complesso si prevede la fornitura di 784.500 pranzi nell’arco dei tre anni nelle primarie e nelle secondarie, di 22.900 spuntini nei centri estivi, di 26.200 pranzi nei centri estivi, di 22.900 merende nei centri estivi e di 375.800 snack nell’ambito del “Progetto merenda”.
I costi per le famiglie
A fronte di un incremento dei prezzi delle materie prime, il Comune, oltre ad aver aumentato la spesa per il servizio di 600 mila euro, è stato costretto a ritoccare all’insù la tariffa per le famiglie, in media del 10%, cercando comunque di salvaguardare le fasce di reddito più basse. Nello specifico, per l’anno scolastico 2023/24, quello cioè in cui subentrerà il nuovo gestore, nelle scuole dell’infanzia dove le associazioni di genitori si occupano della fornitura delle derrate alimentari, merenda e pranzo passano dai 5,20 euro al giorno ai 5,70 per i residenti, e dai 6 ai 6,60 euro per i non residenti. Nel resto delle materne il costo è di 5,50 per i residenti, di 6,40 per i non residenti.
Nelle scuole primarie e secondarie di primo grado, le tariffe crescono da 5,40 a 5,95 euro (residenti) e da 6,20 a 6,80 euro (non residenti) per i pasti di categoria A, ossia quelli preparati in cucine interne alle scuole; i pasti di categoria B passano da 4,80 a 5,30 (residenti) e da 5,70 a 6,30 euro al giorno (non residenti), mentre per la categoria C (monoporzioni) il costo cresce da 4,45 a 4,90 (residenti) e da 5,45 a 6 euro al giorno (per i non residenti). Restano invariate le agevolazioni in essere per i residenti (abbonamenti, bonus per fratelli e sorelle, fasce di Isee).
Le regole del capitolato
Nulla viene lasciato al caso nel bando di gara. E non solo relativamente al tipo di alimenti, alla loro conservazione o al menù, ma anche all’utilizzo di stoviglie, tovaglie e tovaglioli, alle modalità di trasporto, alla rintracciabilità della filiera, ai menù, alle diete speciali, alle operazioni di pulizia dei locali e delle attrezzature, oltre che allo smaltimento dei rifiuti. Indicazioni a cui la ditta che si aggiudicherà l’appalto dovrà sottostare in maniera rigorosa.