Vigili di Cassolnovo agli arresti domiciliari, il giudice decide sulla libertà
Maria Fiore / PAVIA
La difesa chiede di togliere i domiciliari e ora si attende la decisione della giudice Maria Cristina Lapi. Per la concessione della libertà della comandante della polizia locale di Cassolnovo, Maria Grazia Pietrapertosa, 62 anni, e del suo vice Luigi Critelli, 46 anni, bisognerà però anche attendere il parere del pubblico ministero Paolo Mazza, che sta seguendo le indagini. Gli accertamenti sono ancora in corso e prevedono l’ascolto in procura, nei prossimi giorni, del sindaco di Cassolnovo, Luigi Parolo, e del vice sindaco, Paolo Bazzigaluppi. «Non abbiamo ancora ricevuto nessuna convocazione», spiega il primo cittadino.
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Il clima al comando
In ogni caso i due amministratori saranno sentiti come persone informate sui fatti, per chiarire in particolare il clima che si respirava al comando e i rapporti tra gli agenti, avendo sia il sindaco che il vice ricevuto segnalazioni di alcuni episodi avvenuti negli uffici.
La comandante e il vice, entrambi di Vigevano, sono accusati di atti persecutori nei confronti di un collega del comando, minacce, concussione e falso in atto pubblico in relazione al sequestro di due motocicli. Per queste contestazioni si trovano agli arresti domiciliari da lunedì e l’altra mattina sono stati interrogati, alla presenza del loro difensore, Fabio Santopietro, in tribunale. Il legale, al termine dell’interrogatorio in cui hanno fornito la loro versione dei fatti, ha chiesto la revoca degli arresti domiciliari, su cui ora la giudice deve pronunciarsi. I due indagati si sono difesi spiegando che gli attacchi al collega, anche severi, erano in realtà rimproveri dovuti ad alcuni atteggiamenti tenuti dall’agente sul posto di lavoro.
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L’incontro con il prefetto
Il sindaco di Cassolnovo Luigi Parolo andrà a colloquio nei prossimi giorni con il prefetto per affrontare la vicenda, che ha delle conseguenze anche sul piano amministrativo e dei servizi alla cittadinanza. All’inizio del consiglio comunale, chiesto dalla minoranza per avere chiarezza sulla situazione, il sindaco di Cassolnovo ha comunicato appunto la propria intenzione di confrontarsi con il prefetto, anche perché il comando è composto da quattro vigili e oltre ai due arrestati c’è un terzo indagato, Rocco Daniele Cilla, 31 anni. Il quarto agente, Luca Bolognese, è quello che ha denunciato di essere stato vittima, per mesi, di vessazioni sul posto di lavoro per essersi rifiutato di eseguire alcuni ordini. Per garantire il servizio Cassolnovo contatterà il Comune di Cilavegna, ma l’obiettivo finale è quello di stipulare una convenzione con un altro comune, per riuscire comunque a garantire i servizi minimi di polizia locale sul territorio.
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