Cormons, genitori in disaccordo sul vaccino al figlio: l’affido resta condiviso
foto da Quotidiani locali
CORMONS. La posizione No Vax di un genitore non influisce sull’affidamento di un figlio. È quanto ha deciso il Tribunale di Gorizia esprimendosi sul caso di una coppia isontina separata. La discussione intrafamiliare sull’opportunità di far vaccinare il figlio ancora minorenne contro il Covid 19 aveva messo in crisi le relazioni tra una coppia isontina di genitori separati che, prima, si era rivolta al giudice per stabilire se il ragazzo dovesse o non dovesse vaccinarsi, poi avevano chiesto di rivedere i termini dell’affido e dell’assegno di mantenimento.
La vicenda
Nell’estate 2021 il rapporto padre-figlio si era incrinato quando il ragazzo aveva manifestato il desiderio di vaccinarsi. La scelta non era condivisa dal padre che, infatti, non aveva dato il proprio assenso. La madre si era quindi rivolta al Tribunale di Gorizia per ottenere l’autorizzazione anche in assenza del consenso paterno. L’autorizzazione era stata concessa, ma a quel punto il padre aveva presentato reclamo alla Corte d’Appello. Da quel momento il ragazzo non aveva più voluto incontrare il padre che, nel frattempo, in quanto No Vax, era stato sospeso dal lavoro. Da allora la situazione si era di fatto paralizzata fino a quando la scorsa estate la madre ha chiesto l’affidamento esclusivo e un assegno mensile per il mantenimento del ragazzo di 450 euro, oltre alla ripartizione delle spese straordinarie nella misura del 50% tra i genitori.
L’affidamento
Per quanto riguarda l’affidamento, anche se il collocamento prevalente rimane quello della residenza della madre, il collegio presieduto dal giudice Riccardo Merluzzi ha stabilito salomonicamente che rimane ad entrambi i genitori. I ragazzo potrà quindi incontrare il padre a sua discrezione accordandosi direttamente con lui e informando la madre. Per quanto riguarda invece l’assegno di mantenimento, è stato limitato a 300 euro e, alla luce del reddito maggiore della madre, le spese straordinarie saranno a carico di lei per il 70% e di lui per il restante 30%.
Il giudice
Infine il giudice ha delegato il Consultorio familiare di Cormons, territorialmente competente, ad avviare percorsi volti a migliorare le comunicazioni tra i genitori e i rapporti tra padre e figlio.
«Il Tribunale, confermando l’affidamento condiviso, ha implicitamente ritenuto che avere una diversa opinione sugli effetti del vaccino, rispetto a quella del pensiero dominante, non fosse una posizione né contraria agli interessi del minore, né da sanzionare», ha commentato soddisfatta l’avvocato Giovanna Augusta De’ Manzano, legale del padre.