Morto Umberto Zoratto, mugnaio e storico battitore dello stoccafisso al mulino “di Bert”
Aveva 75 anni: era riuscito a innovare una tradizione centenaria
CODROIPO. Aveva saputo trovare il modo per innovare la tradizione. Puntando sulla strada della sostenibilità e della qualità, scegliendo sempre materie prime eccellenti. E, al tempo stesso, rispettando le tecniche che gli aveva insegnato il padre Remigio. Umberto Zoratto aveva imparato a “battere” lo stoccafisso come un tempo, a mano, sfruttando la forza dell’acqua. Lui, assieme al figlio Christian, unici battitori di stoccafisso di tutta Italia.
Se ne è andato, a 75 anni, nella notte tra sabato e domenica all’ospedale a Udine per un peggioramento delle condizioni di salute. Custode di una lavorazione manuale ultracentenaria, unica in tutta Europa, era capace al tempo stesso di guardare a quest’arte con uno sguardo moderno.
Una tradizione di famiglia, quella dei Zoratto, iniziata nel 1782 e trasmessa da padre in figlio nello storico mulino al parco delle Risorgive, detto “Mulin di Bert”, che risale al 1450. «Mio padre – racconta il figlio Christian che dal 2010 assieme alla moglie Elena ha assunto la conduzione dell’attività – era un battitore di stoccafisso e un mugnaio che macinava ancora sulla pietra del mulino del 1400. Aveva lavorato tutta la vita, senza mai fermarsi. Era molto legato alle tradizioni, attento che le cose si facessero “come una volta”. Quando gli chiedevo: “Papà perché si fa così?Lui rispondeva “Perché è giusto che si faccia così, perché così va bene». «Era una bravissima persona, dal carattere molto forte – prosegue Christian –. Mi aveva insegnato a battere lo stoccafisso quando avevo 14 anni e da allora non aveva mai smesso di darmi consigli, di insegnare quale fosse il modo giusto di fare le cose. Era una persona che aveva creduto nel futuro pensando sempre al passato. Aveva fatto anche il ferroviere e lui era stato l’ultimo a s saper far andare un treno a vapore».
A ricordare lo spirito innovatore di Umberto, che aveva gestito il mulino con la moglie Teresa mancata nel 2018, è Walter Filiputti, presidente del Consorzio Friuli Venezia Giulia Via dei Sapori con cui la famiglia Zoratto ha sempre collaborato. «Aveva avuto l’intuizione – afferma – di trasformare la tradizione in innovazione senza mai rinunciare a due regole fondamentali: materie prime eccellenti di altissima qualità con una rispettosa e sapiente lavorazione».
I funerali di Zoratto saranno celebrati domani, alle 15, nel duomo di Codroipo. Il capoluogo del Medio Friuli si fermerà per salutare il suo storico mugnaio. Chi, con la sua attività, ha fatto conoscere il mulino in tutta Europa. E non solo. Visto che i clienti arrivano anche dalla Thailandia.