Gli ascensori ai binari sono fermi da 3 anni: la corsa a ostacoli di anziani e disabili alla stazione dei treni di Udine
UDINE. Sono trascorsi tre anni da quando Rete ferroviaria italiana (Rfi) ha dato il via ai lavori per la realizzazione degli ascensori ai binari 1, 4 e 5. Più di mille giorni per un nulla di fatto.
È sufficiente raggiungere la stazione dei treni di Udine per accorgersene. La cabina dell’ascensore sul primo binario è stata completata, ma non è mai entrata in funzione. Da luglio 2022 la scritta che i viaggiatori si trovano davanti è “fuori servizio”. In realtà il servizio, questo ascensore, non l’ha mai svolto, così come quello posto tra i binari 5 e 6. E così i viaggiatori sono costretti a portare i bagagli a mano lungo le rampe di scale, e chi ha problemi di deambulazione (disabili, ma anche anziani) deve arrangiarsi in qualche modo.
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Per chi è costretto su una sedia a rotelle viene garantito il trasporto su una struttura mobile, ma è su prenotazione. Se un disabile volesse prendere un treno all’ultimo istante, sarebbe costretto a sperare di vederlo partire dal primo binario, altrimenti risulterebbe impossibile raggiungere i binari successivi in autonomia.
La risposata di Rfi, da mesi, è sempre la stessa: «Le procedure di collaudo dovrebbero essere terminate e gli ascensori entrare in servizio a breve. Purtroppo la ditta incaricata dei lavori ha avuto dei problemi». Così si è espresso ieri chi cura le relazioni esterne della società, replicando la risposta fornita quest’estate. «Date certe non ci sono – ha aggiunto –, ma siamo ottimisti».
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Annunciati a dicembre 2019, i lavori all’interno della stazione di Udine sono partiti a gennaio 2020. Il costo preventivano era di 450 mila euro, con l’idea iniziale di chiudere il cantiere nel giugno 2020. Anche ipotizzando un lungo stop per la pandemia, nel 2022 c’era tutto il tempo per recuperare e mettere in servizio gli elevatori. «A dicembre 2022 ci hanno detto che gli ascensori saranno messi in funzione a gennaio – racconta uno degli operatori della stazione –. Siamo già il 23 e qui non si vede nulla. Da quanto sappiamo noi i collaudi sono stati ultimati. Speriamo bene».
Che qualche problema esista nella gestione dei cantieri, lo si comprende anche dal cartello affisso proprio accanto a uno di questi ascensori. “Servizi igienici non utilizzabili per lavori di manutenzione”. Fino a qui nulla di strano. Peccato che nello stesso avviso sia riportata anche la data di avvio di questo ennesimo disservizio: il 13 gennaio 2022, più di un anno fa.
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Una situazione che va a sommarsi all’indisponibilità degli ascensori. Per capire quale sia la portata del disagio per i viaggiatori che utilizzano la stazione dei treni, bastano pochi minuti alla fine della scalinata verso il sottopassaggio interno: mamme costrette a farsi aiutare per sollevare i passeggini, anziani che trascinano letteralmente le valige lungo le scale, signore che chiedono una mano per il trasporto dei bagagli.
E poi ci sono i disabili, che da soli, possono raggiungere la biglietteria e il primo binario. Per Rfi, evidentemente, è sufficiente così. —
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