Condannato ex calciatore del Pordenone: sei anni per violenza sessuale di gruppo
PORDENONE. Al Pordenone calcio era stato una sorta di meteora: arrivato a novembre 2017, quando in panchina c’era Leonardo Colucci, in neroverde non collezionò neppure una presenza, neppure in coppa Italia, anche se ebbe l’onore di partecipare alle due trasferte forse più prestigiose nella storia dei ramarri, quelle di Tim Cup a Cagliari e soprattutto quella della magica notte di San Siro, contro l’Inter.
Sta di fatto che vestì la maglia neroverde Santiago Visentin, difensore argentino classe 1999, oggi in forza al Cittadella, che martedì 31 gennaio è stato condannato a sei anni di reclusione con rito abbreviato dal giudice dell'udienza preliminare di Verona, Paola Vacca, assieme ad altri quattro calciatori, per il reato di violenza sessuale di gruppo.
Gli altri sono Stefano Casarotto, 26 anni, di Dolo, che si è accasato la Luparense; Gianni Manfrin, 29 anni di Este, ancora alla Virtus Verona, ed Edoardo Merci, 23 anni, di Verona, oggi negli Stati Uniti. Il quinto, accusato di avere partecipato al fatto filmando la scena con il cellulare, è Daniel Onescu, 29 anni, che oggi milita nella Dolomiti Bellunesi.
I cinque imputati prima dell'udienza avevano versato una somma a titolo di risarcimento alla giovane, che aveva ritirato la costituzione di parte civile e la querela, ma questo tipo di reato è comunque procedibile d'ufficio. Gli imputati erano compagni di squadra all’epoca dei fatti, avvenuti nella notte tra il 18 e il 19 gennaio del 2020.
La ragazza aveva denunciato di essere stata accompagnata da uno dei giocatori, suo compagno di scuola, in un appartamento dove si trovavano altri quattro calciatori. Qui sarebbe stata fatta ubriacare e poi sottoposta a rapporti sessuali non consenzienti.
La società scaligera li aveva sospesi e quindi ceduti ad altre squadre. In sede processuale il pubblico ministero ha preso atto del risarcimento, ma ha ritenuto che ciò non escludesse la responsabilità penale dei giovani, chiedendo e ottenendo, appunto, la pena di sei anni per ognuno dei calciatori coinvolti.
Lo stesso Visentin, assieme a due giocatori che militano nei dilettanti, è inoltre a giudizio a Belluno per la medesima ipotesi di reato: una violenza sessuale di gruppo che sarebbe avvenuta durante una festa ad alto tasso alcolico a Ferragosto dello stesso anno in una villa nel capoluogo montano veneto. Una giovane donna li accusa di essere stata stuprata quando si era ritirata in una stanza per riposare.
La ragazza aveva raccontato agli inquirenti le avance, la sua incapacità di liberarsi, il tentativo di farli smettere: «Mi dicevano stai zitta, bastarda», aveva dichiarato.
Il processo, avviato la scorsa estate, ha avuto un’udienza anche la scorsa settimana, quando sono stati sentiti gli imputati, i quali hanno respinto le accuse, e alcuni testimoni. La prossima udienza è fissata per il 5 luglio. —