In Veneto inizia la raccolta delle 7 mila firme per il suicidio medicalmente assistito
Il primo febbraio mattina la missione, con motoscafi, dei sei rappresentanti delle cellule dell’associazione Coscioni del Veneto a Venezia, per ritirare a palazzo Ferro Fini, una dozzina di scatoloni con i moduli per le oltre settemila firme da raccogliere in Veneto per una legge sul suicidio medicalmente assistito.
Veneto apripista
Ora scattano ufficialmente i sei mesi di tempo per raccogliere nelle piazze le firme per sostenere la richiesta di referendum. Parte così la campagna “Liberi subito” che vede il Veneto apripista di proposte di legge regionali che interesseranno anche altre regioni italiane (Abruzzo, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Piemonte e Toscana).
La mobilitazione delle cellule Coscioni del Veneto nasce nell’alveo legislativo della sentenza n. 242 del 2019 della Corte costituzionale sul caso Antoniani/Cappato, che fissa i requisiti per cui è possibile chiedere l’aiuto medico alla morte volontaria, il cosiddetto “suicidio medicalmente assistito”.
«Nonostante la possibilità di ottenere questo tipo di aiuto, il Servizio Sanitario Nazionale non garantisce modalità e tempi certi per effettuare le verifiche e per dare risposte alle persone malate che hanno fatto richiesta di accedere al suicidio medicalmente assistito», spiegano dall’associazione. «Oggi chi ha i requisiti previsti dalla sentenza della Corte, ovvero, è affetto da patologie irreversibili, con gravi sofferenze fisiche o psicologiche, pienamente capace di prendere decisioni libere e consapevoli, tenuto in vita da trattamenti di sostegno vitale, deve rimanere in attesa di verifiche di ASL e di pareri di Comitati Etici che possono richiedere mesi. Un tempo indeterminato è fonte di ulteriori sofferenze per chi ha legittimamente deciso sul proprio fine vita. Tempi e procedure sono elementi fondamentali sia per le persone malate sia per le strutture sanitarie che devono fornire risposte e assistenza, affinché il diritto garantito dalla sentenza della Corte sia efficacemente fruibile».
Sei mesi di tempo
Da qui la nuova mobilitazione: sei mesi di tempo per raccogliere le settemila firme necessarie per proporre al Consiglio Regionale del Veneto il testo di legge regionale per garantire procedure e tempi certi e adeguati. «Lo scopo della legge pertanto è assicurare gratuitamente alle persone in condizioni corrispondenti al giudicato costituzionale di avere piena assistenza e presa in carico del Servizio Sanitario Regionale nella procedura anche di auto somministrazione del farmaco», dicono gli attivisti.
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Sabato inizierà la raccolta firme in molte province del Veneto. A Mestre dalle 10 alle 13 il gazebo sarà in Piazzetta XXII Marzo (davanti al Centro Le Barche). Domenica si farà il bis con gli stessi orari in piazzetta Matter, all’imbocco di piazza Ferretto. Sul sito della associazione Coscioni e sui canali social delle varie cellule, verranno indicate le date dei gazebo nelle piazze di Padova, Treviso, Vicenza e Verona e degli uffici dove si potrà firmare.
Servono anche volontari e autenticatori, che possono essere avvocati, notai, amministratori pubblici. Testo di legge e informazioni sul sito liberisubito.it.