Sette mesi per il passaporto a Treviso, le agenzie: «Perdite pesanti»
Un pantano nel quale restano invischiati viaggi – e dunque affari, per chi li vende di mestiere – per migliaia di euro. È quello determinato dai ritardi, ormai cronici, nei rinnovi e nei rilasci dei passaporti. A Treviso i tempi di attesa toccano ormai i sei-sette mesi, e per le agenzie di viaggio sono dolori: «Da ottobre a oggi ci sono saltati una decina di viaggi a lungo raggio per questo motivo, per un valore medio di cinque/seimila euro ciascuno».
Utpull
A parlare è Alessandro Sartor, agenzia Utpull Treviso di piazza San Pio X. Un problema che vi tocca in maniera diretta? «Molto – dice Sartor – Più di qualche richiesta di viaggio è saltata, praticamente tutte quelle a lungo raggio per chi non ha il passaporto valido. Il problema si sente dall’estate scorsa: se in estate chi vuole viaggiare può trovare un’alternativa andando da qualche altra parte, in inverno questo fattore pesa di più». Quanti viaggi vi sono saltati per questo motivo? «Una decina dall’autunno scorso». Sono viaggi che vengono rinviati o saltano proprio? «C’è chi perde il giro: il viaggio perso è perso».
Danno economico? «Parliamo di viaggi dal costo medio di cinque-seimila euro a coppia. Ora in questura a Treviso gli appuntamenti li fissano ai primi di settembre, poi servono altre tre settimane di media per avere il documento in mano. L’unica alternativa è stare sul sito di prenotazione a vedere se si liberano slot per l’appuntamento, ma ci devi stare dietro una giornata intera».
I numeri
Fino ad ora ci sono state circa 80 mila rinunce a livello nazionale, che hanno causato danni per 150 milioni di euro: a tanto ammontano le perdite subite dalle agenzie di viaggio in termini di mancati vendite per l’assenza del passaporto secondo le stime di Assoviaggi Confesercenti, che calcola in media 13 mila euro di mancati incassi per agenzia a causa del caos negli uffici amministrativi preposti per il rilascio del documento, senza contare le mancate prenotazioni. «Chi deve viaggiare per lavoro riesce a ottenere una corsia più rapida dimostrando e documentando le proprie esigenze – spiega Gianni Taffarello, direttore di Confesercenti Treviso – ma i ritardi nel rilascio dei passaporti creano un problema reale al settore dei viaggi per turismo. Ad oggi le prenotazioni sul sito della questura si fanno solo il venerdì e ti mandano già ad agosto, per esempio. E serve lo Spid o la carta identità elettronica, difficoltà ulteriore».
Hirondelle
«Chi aveva programmato a novembre 2022 di partire a marzo 23 non è riuscito a farlo». Silvana Franceschi, agenzia di viaggi Hirondelle di piazza Pola, racconta come «questo problema ci sia da ormai un anno. Prima di confermare i viaggi verifichiamo sempre che i passaporti siano a posto, sennò poi si rischiano cancellazioni e penali».
Tempi di attesa? «Circa sei mesi: anche quattro per avere l’appuntamento, poi un altro mese per il documento. Chi a novembre dello scorso anno aveva programmato di partire a marzo 2023 non c’è riuscito». E poi lo fa questo viaggio, chi è costretto a rimandare, o rinuncia? «Eh, dipende, c’è chi prima o poi ci riesce, chi invece rinuncia». E chi magari cambia destinazione, a tiro di carta d’identità? «Sì, le Canarie per esempio, per chi vuole andare al caldo».
Dimensione Turismo
«Dobbiamo avvisare i nostri clienti per tempo: quando per esempio ci chiedono un preventivo per un viaggio alle Maldive ad aprile li mettiamo già in guardia: se non avete il passaporto già pronto, niente da fare. Così c’è chi è costretto a cambiare meta», racconta Marzia dall’agenzia Dimensione Turismo di viale Monte Grappa. In pratica lavorate già in differita di circa sette mesi? «È così. A dicembre abbiamo fatto i biglietti per un viaggio a New York in aprile per un cliente, poi per scrupolo gli abbiamo chiesto se avesse il passaporto pronto. Non ce l’aveva, e gli hanno dato appuntamento a maggio in questura: siamo riusciti ad annullare il viaggio entro 24 ore senza penali, per fortuna».
Scorciatoie? «No, so solo che il venerdì sul sito delle prenotazioni si liberano alcuni posti. Per il resto non rimane altro da fare che aspettare». Alcuni rinunciano? «Certo. C’è una persona anziana, di ottant’anni, che voleva andare in Scozia: non ha il passaporto, e per farlo deve farsi lo Spid per accedere alle prenotazioni, poi aspettare sei mesi. Ha rinunciato». Cresce il “turismo d’emergenza”, con destinazioni accessibili senza passaporto? «Sì, Sharm per esempio: per turismo in Egitto si può andare con la sola carta d’identità, per esempio»