Da dipendente diventa titolare, la sfida di Antonella: «Riapro il bar Al Gambero con un team tutto al femminile»
foto da Quotidiani locali
Fino al 2020 era la tappa obbligata per i lavoratori che si recavano in Carnia e in Canal del Ferro. E quando l’Udinese giocava, al bar Al gambero i bianconeri facevano un tifo da stadio.
C’è questo, e molto altro nella storia del locale costruito dai fratelli Rainis in via Nazionale, ad Amaro, fra il 1967 e il 1968, che ha riaperto i battenti. Chiuso alla fine del 2020, è stato messo in vendita, quindi comprato da una storica dipendente, ora alla guida di un team tutto al femminile.
«Ho lavorato per 20 anni al Gambero – racconta Antonella Rossi, la nuova titolare – così ho deciso di comprarlo e di ristrutturarlo. Ho assunto due collaboratrici a tempo pieno, fra loro anche Loretta Pavona una storica figura del Gambero, e una a chiamata, e lunedì ho riaperto. Il riscontro è stato sorprendente e forse presto avrò bisogno di altro personale».
Uno stile rinnovato, un servizio attivo dalle 5 del mattino, il Gambero, comunica ancora la sua lunga storia. A ripensarci, Raffaella Rainis si emoziona: «Lo hanno messo in piedi mio padre e suo fratello e lo abbiamo gestito in famiglia per 50 anni.
Fra i nostri storici dipendenti c’era Antonella, quasi una figlia per me – racconta l’ex proprietaria –. Quando mi ha detto che voleva comprare e riaprirlo sono stata felice».
L’intero complesso che sorge a 500 metri dall’uscita dell’autostrada. Ne fanno parte, oltre al bar, un ristorante e un albergo con 34 stanze che pure è stato venduto: che dal mese prossimo andrà in cantiere in vista di una riapertura.
Sede dell’Udinese club Damar, intitolato ai fratelli Rainis di cui Raffaella è presidente, il bar ha da sempre ospitato le tifoserie in occasione di riunioni e serate all’insegna dello sport davanti al maxischermo. Era inoltre sede di corsi che spaziavano dalla danza del ventre, al ballo latino, alla cucina.
A complimentarsi con la nuova proprietaria con un messaggio è stato il presidente della Regione Massimiliano Fedriga: «Un’ottima notizia per il Comune di Amaro che potrà riabbracciare un pezzo di storia del paese e un punto di riferimento non solo per la comunità, ma anche per i lavoratori delle attività dell’area industriale, i turisti, i pendolari e gli appassionati sportivi».
«È un segno di speranza, un’opportunità di lavoro al femminile – aggiunge la sindaca Laura Zanella – per l’intera comunità in un periodo difficile per tutti anche perché la vicina area industriale manifestava una forte richiesta di strutture ricettive, ci auguriamo che anche l’albergo possa riaprire al più presto». —
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