La sfilata di Carnevale torna domenica a Gorizia con i carri allegorici nelle vie del centro
foto da Quotidiani locali
GORIZIA. Torna con tutti i suoi colori dopo gli anni grigi della pandemia il Carnevale Goriziano, e lo fa in grande stile. L’edizione numero 33, presentata ieri in sala Dora Bassi, riproporrà tutti gli elementi della tradizione, e pure qualcosina in più. Se domenica 12 febbraio sarà il gran giorno della sfilata di carri e gruppi, il 20 febbraio toccherà al Carnevale dei Bambini (mentre si sta già pensando di lavorare, per il 2024, al recupero dello storico “Ballo dei Contadini”) e il 22 chiusura con una versione rivista e ampliata del Funerale di Re Carnevale.
Il sindaco
«Il Carnevale è uno di quegli appuntamenti che sono profondamente amati e sentiti dalla gente, forse nel calendario annuale al pari solo della Fiera di Sant’Andrea e del Capodanno – ha detto il sindaco Rodolfo Ziberna, introducendo la conferenza stampa –. Per questo siamo felici di poter riproporre la festa grazie all’impegno e agli sforzi di tante associazioni del territorio, con le quali collaboriamo un po’ come era già stato anche per il Dicembre Goriziano». Non a caso assieme a Ziberna e all’assessore a Promozione turistica ed eventi Luca Cagliari c’erano in sala Dora Bassi anche il presidente della Pro Loco Gorizia Aps, Giorgio Lorenzoni (che ha curato l’organizzazione del Carnevale con l’appoggio del Comune), il presidente del Centro Tradizioni di borgo San Rocco, Vanni Feresin, e l’anima della neonata associazione Stile Goriziano Elisa Coppola, che ha contribuito alla rivisitazione del “Funerale”.
Il programma
Venendo al programma della manifestazione più pazza dell’anno, domenica si terrà la grande sfilata carnevalesca, con la partecipazione di dieci carri (Sant’Andrea, Treppo Grande, San Floriano del Collio, Duino Aurisina San Pelagio, Savogna d’Isonzo, Opicina, Doberdò del Lago, Grions del Torre, Medeazza e San Mauro), e almeno dieci gruppi italiani e sloveni oltre alla banda Tita Michelas di Fiumicello: Stile Goriziano, Gabria, Opatje Selo, Cerovlje, Monfalcone, Colloredo di Prato, Santa Croce, Marcottini, Romans d’Isonzo e il “duo” Livio&Laura.
La partenza è prevista da via Oberdan alle 14, poi il colorato e chiassoso serpentone percorrerà via Roma, via De Gasperi, piazza Municipio, via Sauro, viale 24 Maggio, corso Italia e corso Verdi, per arrivare di fronte ai Giardini pubblici in tempo per le premiazioni fissate, alle 17, dall’apposita giuria.
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La sfilata
Pur piatto decisamente ricco, la sfilata sarà solo l’antipasto del Carnevale Goriziano. Lunedì 20 ecco il Carnevale dei Bambini, con ritrovo tra le 14.30 e le 15 in piazza Vittoria, il concorso mascherato, giochi di bolle di sapone e frittole per tutti, prima di spostarsi al Kinemax dove alle 17.30 al costo di 3 euro si potrà assistere alla proiezione di un film d’animazione. Sempre il 20 anche il Centro Tradizioni di Borgo San Rocco pensa di proporre una serata di festa carnevalesca, e ieri il presidente Vanni Feresin ha lanciato un’intrigante proposta in vista del prossimo anno: «Perché non lavorare per ripresentare, con tutti i crismi, lo storico Ballo dei Contadini che si teneva il lunedì precedente al martedì grasso all’Unione Ginnastica Goriziana? Noi siamo a disposizione». Proposta subito accolta dal Comune: si inizierà a pensarci fin dal 23 febbraio. Prima, il 22, ci sarà ancora tempo per la nuova versione del Funerale di Re Carnevale, che cambia orari e percorso rispetto alle vecchie abitudini. Alle 14.30 le spoglie del “defunto” saranno esposte davanti al Municipio, e alle 16.45 ci si ritroverà nel parco Baiamonti di San Rocco dove, a cura del Centro Tradizioni, si darà lettura del testamento e avverrà la cremazione. Di qui il goliardico corteo funebre (che si annuncia accompagnato da almeno una settantina di bambini e figuranti) ripartirà lungo via Lantieri, piazza Sant’Antonio e piazza Cavour, via Marconi, via Mazzini e piazza Municipio. Ancora un ultimo saluto e alle 18.15 la tappa finale in centro per salire in borgo Castello, dove le ceneri del Re Carnevale saranno disperse dal bastione del maniero.
Asciugate le lacrime, i partecipanti avranno modo di consolarsi con un brindisi e con l’aringa e il baccalà tipici del periodo delle Ceneri, proposti da due locali del borgo