Pronto soccorso di Palmanova sovraffollato: pazienti per ore sulle barelle, medici e infermieri stremati
Lunga attesa per i pazienti, persone sulle barelle per ore, e turni massacranti per i medici: situazione critica al Pronto soccorso dell’ospedale di Palmanova.
A denunciare la pesante situazione affrontata lunedì 6 febbraio dal Pronto soccorso è Francesco Martines, vicesindaco di Palmanova e presidente della Rappresentanza ristretta AsuFc: chiamato da alcuni cittadini, è andato personalmente a verificare quello che stava accadendo.
«Sono andato là – rileva – e ho trovato 20 persone sui lettini provvisori del Pronto soccorso, altrettante che attendevano da ore di essere visitate. Ma anche la segnalazione di anziani che restano due-tre giorni sulle barelle.
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E poi medici e infermieri stanchi e frustrati, che non riescono più ad andare avanti e subiscono aggressioni. Con il reparto di Medicina, ridotto da 94 a 50 posti, che non riceve più pazienti: è questa la sanità regionale?».
Martines ha subito informato della questione il direttore generale di AsuFc, Denis Caporale, che conferma come la situazione dei Ps a livello nazionale e regionale presenta «importanti criticità legate principalmente alla disponibilità di personale sanitario e alla logistica degli spazi, dovendo ancora garantire doppi percorsi dedicati al paziente con sospetta infezione da Covid».
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«In questo contesto – spiega –, le Aziende stanno rivedendo i modelli di presa in carico dei percorsi di emergenza e urgenza, spostando l’attenzione sul potenziamento della medicina territoriale con la finalità di diminuire gli accessi in Ps e sul potenziamento delle cure intermedie».
Rimarca però che anche il Pronto soccorso di Palmanova sconta queste criticità, nell’attesa dei lavori di ristrutturazione che inizieranno a metà 2023: «Per entrare nello specifico della situazione del 6 febbraio – dice – il flusso di lavoro del Ps di Palmanova è stato rallentato a causa della necessità di gestire un trattamento sanitario obbligatorio particolarmente critico, che ha impegnato gli operatori sanitari in turno.
Questa ha richiesto, come di norma, l’interessamento del vicesindaco che, in tal modo, ha potuto osservare le problematiche descritte. Già nel tardo pomeriggio la direzione medica dell’ospedale ha attivato misure compensative per la pressione sul Ps».
Caporale non manca di lanciare una frecciata a Martines, affermando che «dal punto di vista dell’Azienda è fondamentale il ruolo degli enti locali nel collaborare all’individuazione dei bisogni della popolazione, meno nel sollevare questioni strumentali senza un confronto.
La direzione dell’Azienda è sempre disponibile all’ascolto per trovare soluzioni per migliorare i percorsi di presa in carico degli assistiti, all’interno dei luoghi previsti».
Martines non demorde e rilancia affermando che la situazione era di «40 persone presenti nel Pronto soccorso, di cui una ventina sedute in tre corridoi in quanto non esiste una sala d’aspetto. Altre 20 sulle barelle.
Gran parte delle persone erano anziane e deboli. Il reparto di Medicina non accoglie più pazienti, che vengono trattenuti in Ps anche per due-tre giorni».
E conclude affermando che gli stessi sanitari, «esasperati, mi chiedono di rendere giustizia alla loro fatica e alla loro frustrazione: solo professionalità, impegno e abnegazione di infermieri e giovani dottori riescono ancora a dare assistenza e dignità alle persone malate».