Parco Basaglia a Gorizia, Asugi cede le palazzine a Erpac
foto da Quotidiani locali
GORIZIA. Nella corsa che porta alla Capitale europea della cultura 2025, ci sono due “solide” novità riguardanti l’ambizioso progetto di riqualificazione del Parco Basaglia.
Gara telematica
La prima è costituita dall’apertura della procedura, con gara telematica sul portale “e-AppaltiFvg”, per l’affidamento dei servizi di ingegneria e architettura per la redazione della progettazione, il coordinamento della sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione, la direzione dei lavori, l’assistenza, misura e contabilità dei lavori per il primo lotto dell’intervento di rigenerazione urbana in chiave storico/culturale dell’area verde.
Cessioni delle palazzine
La seconda novità, quella probabilmente più curiosa, è che l’Asugi sta approvando le concessioni per l’utilizzo gratuito di alcune palazzine del Parco in favore dell’Erpac, l’Ente regionale patrimonio culturale della Regione. L’ultimo “passaggio” ha riguardato, come si legge in un decreto firmato dal direttore generale Antonio Poggiana, l’edificio E. L’intesa prevede che passino da Asugi a Erpac con «separate concessioni» la palazzina direzionale e la sua area di pertinenza, il cosiddetto “quadrilatero” e il punto di ristoro che verrà realizzato proprio nell’edificio E.
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Le aree verdi
Interessante anche un altro aspetto del protocollo d’intesa: l’Azienda sanitaria si impegna «ad assumere la gestione unitaria della manutenzione di tutte le aree verdi successivamente al loro recupero, sulla base delle indicazioni del masterplan e del progetto esecutivo».
Ma entriamo nel dettaglio. Come dicevamo, l’Asugi sta mettendo a disposizione di Erpac la palazzina direzionale all’ingresso del Parco e un immobile denominato “punto di ristoro” che, in passato, fu usato per il ricovero di pazienti con malattie infettive, poi come sede di una tipografia, infine come officina delle manutenzioni. Per quanto riguarda la prima, se ne sta ancora valutando la destinazione d’uso, anche se l’ipotesi più probabile sembra essere la creazione di un centro documentale rivolto alla valorizzazione e fruizione del patrimonio scientifico correlato all’esperienza basagliana.
Centro di aggregazione
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Il secondo immobile, invece, diventerà un esercizio pubblico. Ma non solo. L’intenzione è di trasformarlo in un centro di aggregazione sociale e culturale. Insomma, un po’ caffè/trattoria e un po’ salotto, laboratorio creativo, spazio per la socialità e il gioco. Un qualcosa di molto simile al “Posto delle Fragole” presente nel parco di San Giovanni a Trieste.
E considerata l’esigenza di avere un luogo dove proporre grandi eventi temporanei, concerti, spettacoli, ma anche mercati e fiere, si sta progettando la creazione di un grande prato verde sì infrastrutturato ma libero e da reinventare in ogni occasione, come previsto nella candidatura per le celebrazioni di 2025 Nova Gorica/Gorizia Capitale europea della cultura. La superficie raccorderà il locale con la palestra e i campi da gioco a Nord, strutture già usate ma che sicuramente avranno giovamento da questo nuovo assetto. A Sud, sino a raggiungere la sede di Radio fragola Gorizia, si sta pensando invece a uno spazio per attività più raccolte, per piccoli eventi.
Recupero del parco
Altro elemento sì tecnico ma importante: il recupero e la sistemazione del primo lotto del Parco saranno ancora di competenza dell’Erpac che, grazie a un finanziamento di un milione e mezzo di euro da parte della Regione, interverrà con la messa in sicurezza, cura e valorizzazione delle architetture vegetali storiche e l’inserimento di nuovi esemplari, che valorizzeranno e rispetteranno la stagionalità, oggi poco presente nel Parco. Interventi che interesseranno sia le aree verdi all’ingresso dell’ex nosocomio sia il parco storico centrale.